In banca polizze più trasparenti

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Tra mutui e assicurazioni è una relazione complicata. Per rafforzare la trasparenza dei contratti assicurativi collegati all’erogazione di un prestito ipotecario sono state prodotte nel giro di pochi mesi tre novità normative. Il fine? Scongiurare gli eccessi di istituti che hanno incassato provvigioni superiori all’80% dei premi assicurativi pagati dai mutuatari.

È così arrivato l’articolo 28 del decreto legge 24 gennaio 2012: «Gli intermediari, se condizionano l’erogazione del mutuo alla stipula di un’assicurazione sulla vita sono tenuti a sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi».

Poi c’è l’articolo 36bis del decreto salva Italia secondo cui «è considerata scorretta la pratica commerciale di chi, ai fini della stipula di un mutuo, obbliga il cliente alla sottoscrizione di una polizza assicurativa erogata dalla medesima banca, istituto o intermediario». Terzo, il provvedimento 2946 dell’Isvap che pone alle banche il divieto di essere intermediari e beneficiari di una polizza assicurativa sui mutui. In vigore dal 2 aprile.

Riuscirà questa stretta normativa a rendere la relazione tra mutui e assicurazioni più amichevole? Per capirlo bisogna analizzare la polizza con copertura scoppio/incendio, difatti l’unica che viene richiesta come obbligatoria ai fini dell’erogazione del mutuo ipotecario.

«Sono tre le strategie che gli istituti stanno attuando – dice Stefano Rossini, ad di MutuiSupermarket.it – Alcuni, come Ing direct e Webank, si fanno carico del premio. Per il cliente la copertura è gratuita. Gli istituti non sono intermediari ma possono essere beneficiari. In questo modo riescono anche a contrattare particolari condizioni di favore con qualche compagnia assicurativa». La seconda strada? «Altri continuano a svolgere il ruolo di intermediari (e continuano a incassare la commissione di distribuzione calcolata sul premio) lasciando che i beneficiari siano i richiedenti del mutuo. Facendo ciò le banche scommettono sul fatto che in caso di sinistro, gli intestatari del mutuo utilizzeranno il rimborso assicurativo a favore della bancae a tutela dell’immobile. A latere e in parallelo specificano i requisiti a cui una polizza trovata dal cliente dovrebbe rispondere peressere accettata dalla banca. Strada seguita da Cariparma e Intesa SanPaolo. Nella terza via, gli istituti forniscono i requisiti a cui devono rispondere polizze proposte al cliente da altri intermediari assicurativi, chiedendo chiaramente di essere beneficiarie della copertura assicurativa. Nel caso in cui la banca beneficiaria della copertura intermediasse o segnalasse la copertura assicurativa di una compagnia, chiaramente la banca non dovrebbe incassare commissioni sui premi pagati dal cliente».

E per le polizze Cpi, quelle che coprono il pagamento delle rate in caso di perdita del posto del lavoro o infortunio? «In questo caso siamo in un cono d’ombra legislativo perché i beneficiari restano i mutuatari e quindi formalmente le banche sono libere di vendere polizze senza conflitti. Se invece la Cpi è collegata alla premorienza o in caso di polizza vita legata al capitale residuo del mutuo sarà molto semplice per gli istituti rispettare la norma (articolo 28, ndr) ma nei fatti sarà sempre difficile rilevare l’imparzialità dell’attività di vendita svolta dall’Istituto».

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