Tassi Bce più elevati? Adesso più mutui "fissi"

La Bce alza i tassi di interesse di Eurolandia di un quarto di punto percentuale all'1.5 per cento? Allora è il momento dei mutui a tasso fisso. Commenta così Stefano Rossini, amministratore delegato di MutuiSupermarket.it. "Il rincaro di ulteriori 25 punti base del tasso Bce - spiega - segue quanto ampiamente anticipato da esperti e analisti negli ultimi mesi e probabilmente anticipa un ultimo rialzo di ulteriori 25 punti base entro la fine dell'anno. Questa tensione al rialzo dei tassi sul medio e lungo termine avrà quasi sicuramente delle conseguenze lato tipologia della domanda di mutui da parte di privati e famiglie. La mia aspettativa - aggiunge - è che l'aumento del tasso Bce spinga sempre più verso una ripresa della domanda dei mutui a tasso fisso rispetto ai mutui a tasso variabile, che nei primi cinque mesi del 2011 hanno spiegato circa il 60 per cento delle richieste".

Secondo l'esperto, per molte famiglie la conferma della crescita atlesa dei tassi variabili avrà un ruolo sempre più centrale nel momento della scelta del tasso del proprio mutuo. Questo anche se la convenienza della rata a tasso variabile rispetto quella a tasso fisso oggi sia molto consistente ("per un mutuo di 100mila Euro a 20 anni si parla di una rata mensile inferiore di circa il 20 per cento, con una differenza fra 920 e 750 euro", dice) e nonostante la conseguenza dell'aumento del tasso Bce dello 0,25 percento si possa considerare di piccolo impatto ("per un mutuo di 100mila euro a 20 anni, la rata aumenta di appena 13 euro, passando da 536 a 549 euro"), rivela Rossini.