Dopo il Libor, anche l’Euribor finisce sotto osservazione per sospette manipolazioni da parte di alcune banche europee: Crédit Agricole, Hsbc, Deutsche Bank e SocGen. Lo scrive il Financial Times, lo conferma indirettamente Bruxelles annunciando che domani lancerà una proposta per rivedere tutto il sistema, con probabile aggancio al tasso ufficiale Bce. Oggi è fissato ogni giorno, di prima mattina, dalle banche stesse che comunicano a Bruxelles a quali tassi si prestino reciprocamente il denaro. Sull’Euribor si basano poi gli andamenti dei principali strumenti finanziari, dai più sofisticati, come i derivati, ai più diffusi e banali come i mutui e i pagamenti delle carte di credito. Quel che emerge è che decine di migliaia di operatori finanziari e soprattutto decine di milioni di ignari cittadini titolari di un mutuo indicizzato al tasso interbancario europeo potrebbero esser stati vittima di una vera e propria frode che ha rimpinguato le tasche dei banchieri a discapito delle nostre. Per quali importi è difficile calcolarlo, ma sicuramente si tratta di qualche decina di euro su ogni rata mensile, per un mutuo medio da 100 mila euro. In più o in meno è da vedersi. In ogni caso, sui mutui non abbiamo pagato interessi determinati dal «dio del denaro», cioè il mercato, ma da un concerto di pochi spregiudicati «bankster», come li definisce l’Economist fondendo le due parole inglesi «banker» e «gangster»: questo era lo schema, omai in larga parte accertato, con cui gli «gnomi» della banca inglese Barclays manipolavano il tasso gemello londinese Libor, falsando i valori di transazioni finanziarie ad esso legate per 350mila miliardi di dollari. La truffa potrebbe essere costata al sistema 22 miliardi, e cause collettive di risacimento potrebbero valere 6,2 miliardi.
L’Euribor regge scambi per un valore ancora maggiore: circa 500mila miliardi di dollari. Manipolarlo è più difficile rispetto al Libor che si basa, con meccanismi analoghi, sulle comunicazioni di sole 14 banche anglosassoni. Però i sospetti che anch’esso sia stato «aggiustato» a partire dal 2008 sono assai concreti, tanto che l’Antitrust europeo ha fatto sapere ieri di aver avviato un’indagine fin da allora. «Dal 2008 — spiega Stefano Rossini, ad di MutuiSupermarket che ieri ha lanciato con Crif l’osservatorio Bussola Mutui — l’Euribor ha visto un drammatico aumento della volatilità, perdendo l’allineamento con il tasso Bce, sicchè molti si chiedono se sia frutto di speculazioni. Oggi è al minimo storico, 0,40% a tre mesi contro l’1% del tasso Bce. Ciò avvantaggia i mutuatari, che pagano rate più basse;ma certo stabilità, trasparenza e previdibilità dei tassi sarebbero per loro vantaggi ancora maggiori».