Bussola CRIF terzo trimestre 2020

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Bussola CRIF terzo trimestre 2020
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Bussola CRIF terzo trimestre 2020

Anche in questo anno 2020 travagliato da pandemia e crisi economica, la casa rimane il sogno principale di noi italiani, a rilevarlo la bussola CRIF pubblicata a fine ottobre.
Come ben sai la Bussola CRIF è un bollettino trimestrale, nato dalla collaborazione tra la Centrale rischi di intermediazione finanziaria,(CRIF) e la redazione di mutuiSupermarket.it, nel quale le due società analizzano l’andamento immobiliare e dei mutui in Italia. 
Questo elaborato ricco di informazioni si rivolge in modo particolare a professionisti del settore, ma è utile anche per coloro che desiderano avere maggiori informazioni in merito.
Proprio come una bussola, questo report va ad analizzare quattro aree: 
  • Domanda: vengono analizzate tutte le le caratteristiche delle richieste mutuo presentate (soggetto richiedente, finalità, tasso scelto, importo, durata, eccetera);
  • Richiedenti:questo capitolo analizza l’area geografica di appartenenza, età, professione, sesso e reddito;
  • Offerta: è l’area dedicata all’andamento dei mutui, vengono riportate tutte le oscillazione subite dai mutui in base agli indici eurirs, euribor e l’influenza che questi hanno su tassi, sperd e importo della rata;
  • Immobili: qui gli esperti analizzano l’andamento delle compravendite (il numero degli immobili venduti, il prezzo di vendita e le dimensioni) e fanno una stima di quanti mutui sono stati richiesti per nuove compravendite o per surroga di un precedente finanziamento.
Cosa ha rivelato la Bussola nei trimestri precedenti
L’anno, sotto la spinta di un 2019 più che positivo, si era aperto sotto i migliori auspici registrando un, seppur minimo, aumento dei prezzi a metro quadro degli immobili ed un considerevole aumento del numero dei mutui erogati, la maggior parte dei quali chiesti per la surroga di un mutuo a condizioni economiche più favorevoli. 
Sul finire del trimestre, il nostro paese, già indebolito da una crisi economica che perdura da oltre un decennio è stato colpito, più di altri, dalla pandemia da coronavirus che ha costretto il governo ad un doloroso lockdown che ha fatto temere di ripiombare nella crisi immobiliare del 2008.
Il secondo trimestre, invece ha tenuto. 
Contrariamente dai più neri pronostici, dopo una forte contrazione della richiesta di finanziamenti di marzo ed aprile, nei mesi successivi il mercato dei mutui è tornato a crescere, quel tanto che, come ha spiegato Stefano Rossini fondatore di MutuiSupermarket.it, nei primi sei mesi dell’anno la Banca d’Italia ha rilevato un aumento complessivo di nuovi flussi del dieci percento. 
Sicuramente il fattore principale che ha permesso questa crescita è stato l’indice IRS che dai primi mesi dell’anno è prossimo allo zero ed in alcuni periodi è stato addirittura negativo. Questo a sostenuto la continua richiesta di nuovi mutui a tasso fisso; richieste non solo di surroga che rappresentano circa il 46 percento del totale, ma anche nuovi mutui per acquisto.
 
Andamento mutui del terzo trimestre 2020
Nel terzo trimestre, la richiesta di mutui ha continuato a crescere, nel mese di luglio ha registrato un +30,1%, ad agosto + 33,7% ed un +13% a settembre.
Nel trimestre luglio settembre 2020 si è registrata una nuova impennata delle richieste di mutui surroga rispetto a quelli per l’acquisto di casa.
Come per il trimestre precedente, il 90 percento delle richieste riguarda i mutui a tasso fisso perché la differenza tra tasso fisso e variabile è sempre più sottile ed ora si attesta a pochi decimi.
Vediamo nello specifico cosa ci dice la Bussola.
Il 34% percento delle richieste è stato fatto per l’acquisto di una prima casa, in aumento rispetto al trimestre precedente, mentre il 57 percento delle domande riguardano la richiesta di surroga.
L’89 percento  delle richieste ha riguardato un mutuo a tasso fisso ed il 40 percento dei mutui erogati ha una durata media di 20 anni.
In crescita anche le richieste di mutuo on-line  che tocca il 40 percento dei casi,  cinque punti in più rispetto al trimestre precedente.
I richiedenti, nell’86% dei casi sono lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, di cui il 36 per cento dei casi riguarda persone di età compresa fra i 36 ed i 35 anni di età, seguita dal 22 percento della fascia 26-35 anni. 
Il 49% delle richieste proviene dal nord italia, in particolar modo del nord est. Le grandi città del centro nord hanno registrato tutte un incremento delle richieste, mentre il sud ed alcune città del nord ovest continuano a segnare contrazione delle domande.
Per quanto riguarda il mercato immobiliare, il prezzo al metro quadro degli immobili residenziali ha segnato per il terzo trimestre consecutivo un andamento positivo registrando una crescita dell'1,9% rispetto lo stesso trimestre dello scorso anno, ma un calo dei prezzi del 3,3% rispetto al trimestre precedente. 
 
Cosa prevedono i nostri esperti per il futuro
“La situazione attuale risulta di forte incertezza - spiega Stefano Rossini fondatore di mutuiSupermarket.it - ed il timore di nuovi impatti negativi legati all’evoluzione della situazione Covid sembrerebbe rallentare se non addirittura invertire la ripresa della domanda di mutui registrata nel corso degli ultimi mesi. [...] La crescita del mercato dipenderà ad ogni modo sempre più dall’evoluzione della domanda di mutui per acquisto casa, che pur potendo beneficiare di quotazioni immobiliari sempre molto interessanti, di provvedimenti normativi di rilancio dell’immobiliare come l’eco bonus, il superbonus e le relative possibilità di cessione credito, potrebbe subire una nuova battuta d’arresto dovuta alla riprogrammazione degli impegni di spesa delle famiglie a causa dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria.”
I temi legati all’efficienza energetica degli immobili sono sempre più rilevanti. Gli immobili ‘verdi’ valgono di più di quelli che non lo sono? Stefano Mandolfi Executive director di Crif ci parla di immobili green ci spiega che:
“Fino ad ora non avevamo avuto elementi per poter rispondere affermativamente a questa domanda, ma oggi, grazie ad uno studio promosso dalla Commissione Europea a cui ha preso parte attivamente, tra gli altri anche CRIF, si è dimostrata in termini scientifici [...] che più elevata è la classe energetica, minore è il rischio che il mutuo vada in default. Inoltre si è visto che tale meccanismo è ancora più forte per gli immobili più efficienti, cioè appartenenti alle classi energetiche A o B. 
Alla luce di queste considerazioni, ci rendiamo conto quindi che l’attuale misura del Superbonus del 110%, insieme alle altre agevolazioni legate alla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare, assumano sempre più una valenza strategica di lungo periodo e non si limitino ad essere di misure emergenziali ed estemporanee.”
Se sei interessato a questo report puoi fare richiesta a questo indirizzo, ti sarà inviata , gratuitamente, una copia in PDF,
 
 
 

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