Loan to value oltre l’80%: può cambiare il mondo di chi compra casa

Le regole cambiano e le banche potrebbero arrivare a concedere importi che vanno perfino oltre l’80% del valore dell’immobile che si intende acquistare. L’approvazione del decreto che recepisce la Direttiva Europea 2014/17/UE riduce il rischio per l’istituto erogante, potrebbe spingere gli istituti a concedere mutui con un loan to value superiore all’80%. Il loan to value è quel parametro che definisce il rapporto tra l'importo del mutuo concesso e il valore del bene che si pone a garanzia del prestito. Di fatto, determina il rischio del finanziamento: maggiore è il capitale erogato, più alto il rischio e, di conseguenza lo spread applicato. 

La revisione italiana della Mortgage Credit Directive può portare dei benefici ai mutuatari (non solo malumori e timori), inserendo una tutela per gli istituti di credito che, sui nuovi mutui erogati, hanno la garanzia di poter rivendere dopo un anno e mezzo, a prezzo di mercato, l’immobile pignorato.

Così facendo gli istituti di credito possono rivedere positivamente le politiche di erogazione del credito, scontando ulteriormente gli spread o assumendo maggiori rischi finanziando mutui con loan to value più elevato. Molte più banche potranno puntare tutto sulla semplicità nell’erogazione dei capitali, cercando di migliorare anche l’efficienza nell’iter di approvazione.

L’aumento della percentuale di intervento dei mutui avrebbe risvolti positivi soprattutto per i giovani che solitamente non hanno molti risparmi da parte e hanno quindi bisogno di finanziare con il mutuo una percentuale elevata del prezzo di acquisto della prima casa.