Mutui a tassi bassi, ma gli italiani sono meno propensi all'acquisto

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Mutui a tassi bassi, ma gli italiani sono meno propensi all'acquisto

Per le famiglie italiane il mutuo si conferma la via spesso obbligata per acquistare e mettere su casa. Si può acquistare un immobile ad uso abitazione principale oppure come seconda casa vacanze o da mettere a reddito. Per ogni situazione, il buon senso italico spinge ad orientarsi verso il pagamento di un mutuo, alla fine del quale la casa resta di proprietà.

Lo ricordiamo: è un tipo di finanziamento a medio lungo termine che di solito va dai cinque ai trentanni. Chi lo richiede riceve quasi sempre l’intera somma richiesta che poi deve restituire con rate di importo variabile o fisso.

Per stipulare un mutuo casa è ancora un momento d’oro: tassi favorevoli, i prezzi ancora bassi e la voglia di essere proprietari di casa tipicamente italiana costituiscono ottime motivazioni all'acquisto di una abitazione. 

Ma il mercato immobiliare italiano di questi ultimi mesi ancora una volta ha voluto stupirci. Come? Analizziamo l’andamento del comparto.

Sommare tassi sui mutui ai minimi e prezzi stabili, avrebbe dovuto produrre un boom degli acquisti e accensione di mutui. Invece succede esattamente l’opposto. Nonostante le condizioni restino ancora molto favorevoli, a sorpresa per il mercato dei mutui ci si potrebbe aspettare un 2019 all'insegna della contrazione.

Questo aspetto della domanda in calo ha colto di sorpresa gli operatori di settore che si aspettavano un anno di crescita. Dal punto di vista strettamente finanziario non ci sono giustificazioni per questo rallentamento e per questa inattesa perdita d’appeal del prodotto mutuo. Le offerte presenti sul mercato si confermano irripetibili.

I tassi, sia fissi che variabili, rimangono su livelli decisamente bassi grazie all'andamento di Eurirs e Euribor, sempre sui minimi. Anche gli spread bancari, benché in lieve aumento negli ultimi mesi, come evidenziato anche dalla relazione annuale di Banca d’Italia, concorrono comunque ad un tasso finito che è più conveniente rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Se negli ultimi mesi le banche più aggressive hanno aumentato gli spread (portandoli dal paradossale 0 intorno allo 0,5%), questo aumento è stato compensato dalla contemporanea perdita di 30-40 punti base degli indici Irs, sulla base dei quali si calcola il tasso finale. 

A conti fatti il Taeg medio dei mutui a tasso fisso non è mutato e rimane sui livelli più bassi di sempre. Mentre i migliori prestiti ipotecari a tasso variabile continuano a viaggiare abbondantemente sotto l’1% (si parte da uno spread dello 0,9% a cui va poi sottratto l’indice Euribor che si aggira intorno a -0,3%).

I tassi bassi allettano ma non bastano. Gli italiani hanno paura del futuro. In quest’ottica i mesi a venire non promettono molto di buono. È in atto una sorta di pausa di riflessione, una fase attendista nell'ambito di un trend di crescita. 

Se le banche sono diventate più guardinghe e molto attente alle prospettive di reddito, e quindi alla capacità di rimborsare le rate nel tempo, dei potenziali clienti, molte famiglie hanno preferito aspettare di capire come si stia evolvendo la situazione del paese prima di lanciarsi in un investimento importante come quello per l’acquisto della casa.

Le famiglie tendono anche ad "auto-selezionarsi": chi ritiene di non avere i requisiti, ad esempio perché dovrebbe finanziare il 100% dell’importo, non prova neppure a presentarsi in banca.

Anche il versante dei prezzi degli immobili non fa registrare scossoni tali da demotivare gli aspiranti mutuatari. Nel primo trimestre del 2019 il prezzo medio al mq degli immobili usati (i più venduti) è diminuito dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno mentre quello degli immobili di nuova costruzione è cresciuto del 3,1%. Valori che sintetizzano un mercato dei prezzi relativamente stabile. 

Inoltre, le banche sono ben predisposte a finanziare l’acquisto della casa. Potrebbero anzi, nei prossimi mesi, operare un nuovo taglio dei tassi offerti. Insomma, ci sarebbero tutte le premesse per cui il 2019 debba essere positivo per il mercato dei mutui. 

Ma i numeri indicano l’opposto. Perché? La risposta è breve: sono determinanti gli interrogativi sulle sorti politiche del nostro Governo. Per le famiglie potenziali mutuatarie, la risoluzione di acquisto casa si basa sulla sicurezza personale circa le proprie prospettive di reddito.

E se vero che i tassi sono ai minimi, prima di accendere un mutuo è meglio confrontare Si risparmia non soltanto quando la congiuntura economica e del mercato dei mutui è tale da deciderne il costo più basso, ma anche ricorrendo al metodo più efficace per arrivare al mutuo migliore: la comparazione,

Infatti, c’è mutuo e mutuo. Prima di scegliere è sempre meglio comparare e orientarsi fra le diverse offerte delle banche. Questo aiuta a scoprire il mutuo più vicino alle proprie esigenze, e anche a rendersi conto della reale convenienza non solo dei tassi di interesse dei mutui ma anche dei tassi finiti, in particolare Tan e Taeg.

Scegliere un mutuo, è una decisione "per la vita" che può avere un peso sul bilancio familiare nel lungo periodo, per questo è fondamentale pensare alla scelta valutando importo, rata, durata, reddito, spese future. 

Altro aspetto da non sottovalutare sono le polizze assicurative: è bene tener presente che chi richiede il mutuo è libero di scegliere la compagnia assicuratrice e non deve necessariamente accettare la proposta di assicurazione fatta dalla banca.

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