Alcuni istituti di credito non calcolano nel conteggio mensile dei mutui il costo negativo del denaro: oggi l’Euribor a 1 mese è -0,37%, ma le banche lo contano come fosse zero. Si chiama clausola floor (pavimento). Cosa significa? Se il contratto di mutuo la prevede, in pratica la rata non scenderà mai al di sotto di un tetto prestabilito, anche in caso di Euribor molto negativo.
Fino all’inizio del 2015 quasi nessuna banca l’aveva inclusa nei contratti di mutuo, perché la possibilità che il denaro potesse avere un costo negativo era ritenuta irrealizzabile. E invece è successo: l’Euribor a 1 mese è sotto lo zero per le rate che sono partite da aprile 2015, quello a 3 mesi da agosto dello stesso anno. Questo vuol dire che, senza la clausola floor, le banche devono detrarre il valore dell’Euribor dallo spread. Ma non tutte lo hanno fatto, preferendo quantificare l’Euribor come se fosse pari a zero, adducendo come motivazione che i sistemi informatici in automatico correggono il valore dell’Euribor.
Detto in parole povere, quando l’Euribor è negativo, una volta detratto dallo spread, si dovrebbe produrre una rata inferiore. Ma quando entra in gioco la cosiddetta clausola FLOOR o clausola PAVIMENTO, se la banca non sottrae il valore negativo di questo parametro, la rata pagata dal mutuatario non è bassa quanto dovrebbe essere. Questo discorso vale per un mutuo a tasso variabile. Infatti, la rata di questa tipologia di mutuo è calcolata grazie a questa semplice operazione: Euribor (la parte variabile) + Spread.
Il floor non è comunque negativo, se a fronte del floor venga offerto uno spread significativamente più contenuto: è vero che nell’immediato si potrebbe pagare di più, ma quando l’euribor tornerà in terreno positivo si potrà risparmiare grazie allo spread più basso.