Comprare adesso una casa è una mossa azzeccata? La risposta è sì. Chi ha intenzione di comprare casa, può festeggiare. Il tasso sui mutui erogati dalle banche è sceso a nuovi minimi storici.
Allora quando e perché chiedere il mutuo?
E’ un dato di fatto e culturale. Sono sempre importanti i mutui per gli italiani.
Se c’è l’interesse all’acquisto di un immobile da adibire a prima abitazione, non appena si presenta l’occasione giusta, quella che si ritiene più adatta alle proprie esigenze, e non si dispone materialmente di tutta la somma per pagare l’acquisto dell’immobile, è arrivato il momento di richiedere un mutuo.
Come destreggiarsi nella scelta?
Prevedere il futuro è un'operazione difficile, ma è possibile osservare la situazione del comparto e la fotografia attuale ci dice che mai come adesso accendere un mutuo possa essere conveniente, visto che il mercato dei mutui ha registrato l’ennesimo calo dei valori dei tassi di interesse.
Si può quindi affermare che questo è un periodo di grandi movimenti sul fronte economico-finanziario, proprio a iniziare dai tassi sui mutui che raggiungono il loro nuovo minimo storico: quota 1,85%.
Anche i mutui vivono una loro stagionalità. In questo periodo dell'anno le banche presentano le ultime offerte in materia di mutui.
E in questa fase caratterizzata da tassi ancora bassi, il potenziale mutuatario, che aspira all'acquisto accendendo un mutuo prima casa, dovrà analizzare le offerte presenti sul mercato, per decidere quali siano le migliori.
E’ improbabile in un futuro prossimo imbattersi nuovamente in un congiuntura così favorevole come quella di adesso.
con tassi scesi ai minimi storici e prezzi medi degli immobili praticamente precipitati di un quarto nell'ultimo decennio, si è creato un doppio affare, con una minore necessità di indebitamento rispetto al passato e la corresponsione di interessi più bassi.
E’ verosimile che, verso fine anno, in coincidenza con l’approssimarsi della fine della lunga fase di stimoli monetari, che le rate del variabile possano cominciare a gonfiarsi. Ora il variabile sicuramente prema gli italiani che lo scelgono per le durate brevi.
A voler essere precisi, anche la scelta del tasso fisso si rivela vincente per durate dai 20 ai 30 anni, e tutto sta adesso nello scoprire fino a quando durerà questa situazione interessate dal punto di vista del compratore e del rapporto con le banche.
Le stesse banche sono ad un bivio, spingendo sul fisso riscuotendo da subito interessi più alti con il rischio di perdere guadagni futuri al verificarsi del rialzo dei tassi. Oppure possono consigliare il variabile, prestando nel breve denaro a tassi inferiori, ma scommettendo su un futuro costo del denaro più oneroso.
C’è un’altra importante considerazione da valutare. Chi sceglie oggi il fisso difficilmente negli anni a venire ricorrerà a surrogare il mutuo con un altro. Ragione per cui la fedeltà con l’Istituto erogatore sarà pari a quella di un matrimonio, salvo spiacevoli e situazioni impreviste raramente prevedibili nel momento in cui si decide di andare dal notaio.
Eppure l'erogato scende, nonostante le condizioni favorevoli per l'accensione di un mutuo a tasso fisso o variabile. L'altra faccia della medaglia, infatti, racconta di un andamento non direttamente proporzionale.
Le richieste di mutui per l’acquisto della casa hanno effettivamente ripreso corpo, ma continua a restare alto il cosiddetto costo della vita.
Se è vero che il 2017 è stato trainato dalle richieste dei mutui da parte delle famiglie, anche i primi mesi del 2018 confermano il trend della richiesta di finanziamenti da parte delle coppie.
E questo è sicuramente un segnale positivo tanto per la ripresa dell’economia quanto per le speranze, i progetti e le prospettive di crescita della famiglie del nostro territorio. Ma far quadrare il bilancio familiare permane una corsa quotidiana ad ostacoli.