Sono ancora tanti gli italiani scontenti del proprio mutuo. Basti pensare a chi, agli inizi del duemila, ha contratto un mutuo a tasso fisso intorno al 7% oppure a chi tra il 2006 e il 2008 ha finito per stipulare un mutuo, sempre a tasso fisso, intorno al 6%. Per tutti questi clienti vi è ancora la possibilità di abbassare la rata, attraverso il meccanismo della surroga (Legge Bersani bis n° 40 del 2007) o della rinegoziazione.
Nel caso di rinegoziazione presso la propria banca si può tentare di ottenere la variazione del tasso e della durata del mutuo (con esclusione dell'importo). La banca in questo caso non è obbligata ad offrire nuove e più vantaggiose condizioni e di conseguenza il cliente può rivolgersi ad una nuova banca e verificare con questa la possibilità della surroga. La surroga, così come dettato dalla legge, prevede la possibilità di trasferire senza oneri l'ipoteca iscritta a garanzia del vecchio mutuo in un nuovo contratto, stipulato con un altro istituto, con la possibilità di variare sia la tipologia di tasso che la durata.
Oggi, per chi vuole garantirsi la certezza della rata con un tasso fisso senza perdere di vista l’opportunità di risparmiare, è possibile surrogare il proprio mutuo a delle condizioni molto più vantaggiose. Ad esempio per un importo di 150.000 euro, durata 30 anni, valore dell'immobile 250.000 euro situato in provincia di Milano, è possibile risparmiare oltre 100 euro mensili (TAEG 4,61%). Per chi invece accetta di cambiare la tipologia di tasso (passando da un tasso fisso ad un tasso variabile), legando il proprio mutuo all’andamento del mercato dei tassi, il risparmio è ben più consistente: si può arrivare a oltre 300 euro mensili e un TAEG del 1,96% (utilizzando gli stessi parametri sopra descritti). Per maggiori dettagli si consiglia la lettura della Guida ai mutui di surroga.