Richieste mutuo: risposte negative nel 40% dei casi per Federabitazione

Si fa un gran parlare da un paio di mesi a questa parte di stretta creditizia e difficoltà crescenti di accesso al credito, ma spesso è difficile comprenderne l'effetto reale. Oggi un numero crescente di persone si trova nell'effettiva incapacità di finanziare l'acquisto della prima casa, con effetti facilmente immaginabili sull'indotto dell'immobiliare. Se si considera inoltre che l'acquisto casa è un pò la 'regina' delle finalità per i mutui è facilmente comprensibile come le difficoltà per le finalità per così dire minori quali liquidità e consolidamento debiti ad esempio possano risultare anche maggiori.

La tendenza è chiara e viene confermata da Ivo Cremonesi, presidente nazionale di Federabitazione, che spiega come negli ultimi mesi il 40% delle richieste di mutuo inoltrate da possibili acquirenti di abitazioni alle banche abbia ricevuto esito negativo e, nei casi di risposta positiva, il mutuo sia stato concesso per un importo significativamente ridotto rispetto alla richiesta iniziale. Quest'ultima fattispecie, in particolare, mette in particolare disagio il potenziale acquirente che deve provvedere a coprire il saldo prezzo con mezzi propri o, ove non ne disponesse, a rinunciare all'acquisto.

Nella situazione attuale è difficile prevedere un rilancio per il comparto immobiliare, considerando che la manovra del governo Monti porterà all'introduzione dell'IMU e alla rivalutazione delle rendite catastali comportando maggiori spese da sostenere per chi è proprietario e disincentivando i potenziali nuovi proprietari. In un contesto di questo tipo non si potrà che assistere nel medio periodo ad una riduzione dei prezzi delle abitazioni, che si sono finora dimostrati sostanzialmente inelastici rispetto alla situazione economica.