
Mutuo a tasso variabile e rata costante
Il mutuo a tasso variabile e rata costante è un tipo di finanziamento che permette al mutuatario di mantenere l’importo della rata mensile fisso nel tempo, mentre la durata del mutuo si adatta alle fluttuazioni del tasso d’interesse di riferimento. Questo significa che se il tasso d’interesse aumenta, la durata del mutuo si allunga; viceversa, se i tassi d’interesse diminuiscono, la durata può ridursi. È una soluzione pensata per chi desidera la stabilità della rata ma vuole anche cogliere i benefici delle potenziali riduzioni dei tassi d’interesse.
In pratica, quando si stipula un mutuo di questo tipo, il tasso d’interesse è generalmente collegato a un indice di mercato, come l’Euribor. Le rate mensili vengono calcolate al tasso di interesse iniziale e rimangono costanti, mentre il piano di ammortamento si adatta. Se i tassi di interesse aumentano, il mutuatario continua a pagare la stessa rata, ma, dovendo pagare più interessi a causa dell’aumento dei tassi, rimborserà meno capitale e di conseguenza il periodo di rimborso si allunga. Ad esempio, se inizialmente il mutuo era previsto per 20 anni e i tassi salgono, potrebbe estendersi a 25 anni. Al contrario, se i tassi scendono, la durata potrà ridursi.
Vantaggi
- Stabilità delle rate: offre la sicurezza di una rata fissa, facilitando la pianificazione finanziaria.
- Potenziale risparmio: con tassi di interesse variabili, in caso di ribassi, il mutuatario può beneficiare di pagamenti complessivamente inferiori rispetto a un mutuo a tasso fisso.
Svantaggi
- Rischio di allungamento della durata: se i tassi aumentano significativamente, la durata del mutuo può allungarsi notevolmente, portando a un costo totale più elevato rispetto a un mutuo a tasso variabile tradizionale. Gli interessi continuano a maturare su un periodo più lungo, aumentando così l’importo totale del debito.
- Possibilità di ricalcolo delle rate: in alcuni contratti, le banche possono riservarsi il diritto di ricalcolare la rata in caso di variazioni estreme dei tassi d’interesse. Questo accade quando la durata del mutuo rischia di estendersi oltre un limite massimo prefissato, solitamente tra i 30 e i 35 anni. Se si raggiunge questo limite, la banca può essere costretta ad aumentare l’importo della rata per evitare che la durata del mutuo si prolunghi ulteriormente. Questa clausola è inserita per proteggere sia la banca che il mutuatario da un debito eccessivamente lungo e difficile da gestire.