IRS - EURIRS al 16 maggio
Andamento indice mutui a tasso fisso
L’IRS, o Interest Rate Swap, è uno degli indici di riferimento per i mutui a tasso fisso. Si tratta di un tasso di interesse a lungo termine che le banche utilizzano per calcolare quanto gli costa “bloccare” i tassi sui mutui, proteggendosi dalle fluttuazioni dei mercati finanziari. In termini semplici, l’IRS rappresenta il prezzo che le banche pagano per mantenere costante il tasso di interesse su un prestito a lungo termine. Questo tasso viene poi sommato allo spread applicato dalla banca per determinare il tasso fisso finale del mutuo.
Tassi Fissi
Storico andamento Eurirs
Per comprendere meglio l’evoluzione dell’IRS, è importante esaminare i dati storici degli ultimi anni. Questo permette di identificare tendenze nei tassi a lungo termine, influenzati da fattori economici globali e politiche monetarie della Banca Centrale Europea. Analizzare il passato consente di avere una visione più chiara su come l’IRS potrebbe comportarsi in futuro, offrendo un utile strumento per chi sta valutando un mutuo a tasso fisso o una surroga.
Come funziona l’IRS: scambi per stabilità
Tecnicamente, l’IRS è un contratto di scambio in cui due parti (solitamente istituzioni finanziarie) si scambiano flussi di pagamento: una parte paga un tasso fisso, mentre l’altra paga un tasso variabile, solitamente indicizzato all’Euribor. Questo permette a entrambe le parti di gestire i rischi legati ai movimenti dei tassi di interesse. Nel contesto dei mutui, l’IRS viene utilizzato dalle banche per determinare il tasso fisso che offrono ai mutuatari. In generale, più lungo è il periodo del mutuo, più alto sarà l’IRS, perché un prestito di durata maggiore espone la banca a rischi più prolungati. Possono tuttavia verificarsi situazioni anomale, come quella attuale, dovuta all’attesa di ulteriori tagli al costo del denaro da parte della BCE.
IRS nel 2025: tassi in discesa e opportunità di risparmio
Nel 2025, la Banca Centrale Europea ha già effettuato alcuni tagli ai tassi di interesse, e altri ne sono previsti entro la fine dell’anno. Questa politica ha favorito una discesa dell’IRS già nel 2024, rendendo i mutui a tasso fisso più convenienti rispetto ai mutui a tasso variabile. Da marzo 2025 l’Euribor è tornato su livelli inferiori dell’IRS e probabilmente nei prossimi mesi si tornerà alla normalità di mutui a tasso variabile che costeranno meno dei corrispondenti mutui a tasso fisso.
Tenere d’occhio l’andamento dell’IRS non è solo utile per chi sta accendendo un nuovo mutuo, ma anche per chi sta considerando una surroga. Se l’IRS scende significativamente, potrebbe essere vantaggioso trasferire il mutuo a una banca che offre condizioni migliori, approfittando di un tasso fisso più basso. Anche la rinegoziazione del mutuo potrebbe essere un’opzione, ma questo dipende dalle politiche della banca e dai dettagli del contratto di mutuo.
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Domande correlate
La scelta tra un tasso fisso o variabile per un mutuo dipende dalle esigenze di ogni singola persona. Il tasso fisso offre una maggiore stabilità, mentre il tasso variabile può portare ad un maggior rischio ma anche ad una maggiore redditività. Coloro che hanno una situazione reddituale stabile, famiglia a carico e bassa propensione al rischio optano per il tasso fisso. Coloro che sono più disposti al rischio e hanno la ragionevole aspettativa di incrementare il proprio reddito potrebbero preferire un tasso variabile. Si può sempre scegliere di surrogare o rinegoziare un mutuo cambiando il tipo di tasso.
Ti interessa uno sguardo alla situazione attuale dei tassi, e qualche dritta da parte degli esperti di MutuiSupermarket? Leggi la nostra guida alla scelta tra tasso fisso e variabile.
Molti mutui prevedono un piano di ammortamento alla francese, il quale consiste in una rata costituita da una quota interessi, relativa agli interessi maturati nel mese, e da una quota capitale, destinata alla riduzione del debito. La quota interessi tende a diminuire con la riduzione del debito, mentre la quota capitale aumenta per mantenere costante la rata nel tempo.
Calcolare la rata del mutuo non è così semplice, ma volendo utilizzare una calcolatrice la formula è la seguente:
r = (1 + 1 / {(1 + i / 12) ^ n – 1}) * i / 12 * M
dove r è la rata, i è il TAN, n il numero di rate e M è l’importo del mutuo.
Una volta ottenuta la rata, il calcolo degli interessi è molto semplice ed è pari a:
I = r * n – M
dove I sono gli interessi totali, r è la rata, n il numero di rate e M è l’importo del mutuo.
Se preferisci avvalerti di uno strumento più immediato, puoi utilizzare il nostro pratico calcolatore rata e piano d’ammortamento.
È un’operazione attraverso la quale il mutuatario sposta il mutuo presso un’altra banca, accedendo a condizioni migliori rispetto al vecchio contratto. A favorire la sua diffusione in Italia è stato Pier Luigi Bersani, che nel 2007 attraverso una norma chiarì che l’operazione di surroga deve essere a costo zero per il mutuatario.
Non sono previsti, quindi, i tipici oneri notarili che si incontrano quando si sottoscrive un nuovo mutuo e altre tipologie di costi come spese di istruttoria del mutuo o di perizia dell’immobile. Oltre alla gratuità, l’altro aspetto interessante della surroga è che il mutuatario non deve far altro che richiedere la surroga alla nuova banca, che in caso di approvazione si occuperà di sbrigare ogni formalità con l’istituto di credito con cui era stato stipulato il vecchio mutuo.
In questo momento, la surroga è un must per tutti i titolari di mutuo a tasso variabile in quanto i tassi variabili sono molto più elevati dei corrispondenti tassi fissi. Grazie al crollo dei tassi fissi registrato tra la fine del 2023 e il 2024, oggi la surroga risulta conveniente anche per tutti coloro che hanno sottoscritto un mutuo a tasso fisso tra la fine del 2022 e il 2023.
Più dettagli nella nostra guida alla scelta: Tasso fisso o variabile?
La surroga e la sostituzione del mutuo sono due operazioni distinte per modificare le condizioni del proprio finanziamento immobiliare, ma hanno caratteristiche diverse:
- Surroga del mutuo: consente di trasferire il proprio mutuo da una banca a un’altra senza dover sostenere alcuna spesa con l’obiettivo di ottenere condizioni più vantaggiose (ad esempio, un tasso di interesse più basso). Con la surroga non è possibile ottenere liquidità aggiuntiva, ma si può cambiare il tipo di tasso e la durata del mutuo.
- Sostituzione del mutuo: implica l’estinzione anticipata del mutuo in corso con una banca e la stipula di un nuovo mutuo. Questa comporta costi aggiuntivi come spese notarili, spese di istruttoria, perizia e per imposte. La sostituzione può essere utilizzata per ottenere della liquidità aggiuntiva e per cambiare l’intestazione del mutuo stesso nel caso si voglia estromettere un mutuatario.
In sintesi, la surroga è un’operazione di trasferimento del mutuo, mentre la sostituzione comporta la chiusura del mutuo esistente e l’apertura di uno nuovo, con maggiore flessibilità ma con costi aggiuntivi.
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