
Caparra
La caparra è una somma di denaro o una quantità di beni fungibili che viene versata da una parte all’altra al momento della conclusione di un contratto con prestazioni corrispettive. Ha una doppia funzione: da un lato, rappresenta una garanzia dell’impegno contrattuale, dall’altro serve a risarcire il danno in caso di inadempimento. In sintesi, chi versa la caparra si impegna a non recedere dal contratto, mentre chi la riceve non può farlo a meno di rimborsare un importo maggiore.
Tipi di caparra
In Italia, esistono due tipi principali di caparra: la caparra confirmatoria e la caparra penitenziale.
- Caparra Confirmatoria (Art. 1385 c.c.):
- Scopo: Serve a garantire l’adempimento del contratto.
- In caso di inadempimento: Se chi ha dato la caparra non rispetta il contratto, l’altra parte può trattenere la caparra a titolo di risarcimento. Se invece a non adempiere è chi ha ricevuto la caparra, l’altra parte può esigere il doppio della somma inizialmente versata.
- Possibilità di ulteriori richieste: La parte non inadempiente può anche chiedere un risarcimento per eventuali danni che superano l’importo della caparra, poiché quest’ultima funge solo da Cautela per il risarcimento.
- Caparra Penitenziale (Art. 1386 c.c.):
- Scopo: Regola il diritto di recesso dal contratto, permette una maggiore flessibilità.
- In caso di recesso: Se chi ha versato la caparra decide di recedere, perde l’intera somma. Se invece è la parte che la riceve a recedere, deve restituire il doppio della caparra. Questo significa che chi recede accetta in anticipo di non rivalersi ulteriormente per danni.
- Nessuna ulteriore richiesta: Qui, la caparra è considerata come corrispettivo per il recesso unilaterale e non comporta ulteriori pretese.
Applicazione pratica
Nelle compravendite immobiliari, il versamento di una caparra è prassi consolidata. Ad esempio, alla firma del compromesso di vendita, l’acquirente di solito versa una caparra al venditore. Nella caparra confirmatoria, se il venditore non rispetta l’accordo, l’acquirente ha diritto a trattenere la caparra come risarcimento e può chiedere il doppio se è quest’ultimo a non completare la vendita.
Nella caparra penitenziale, l’acquirente ha più libertà di uscire dall’accordo. Se decide di ritirarsi, perde solo la caparra versata; d’altro canto, se è il venditore a recedere, dovrà restituire il doppio. Questo tipo di caparra gioca un ruolo importante nel rassicurare le parti circa il proprio diritto a ritirarsi senza incorrere in ulteriori sanzioni.
Aspetti fiscali
Entrambi i tipi di caparra non sono soggetti a imposta sul valore aggiunto (IVA), poiché il loro scopo principale è di garantire l’adempimento, non di costituire un pagamento. Se, però, la caparra diventa un anticipo per un bene o servizio, essa dovrà essere fatturata e quindi essendo soggetta a IVA. È necessario prestare attenzione a questo aspetto per evitare sorprese fiscali.
Dritte pratiche
- Definisci chiaramente il tipo di caparra: Specifica nel contratto se si tratta di caparra confirmatoria o penitenziale. Questo riduce il rischio di malintesi e stabilisce quali saranno le conseguenze in caso di recesso.
- Documenta tutto: Fai in modo di ottenere una ricevuta dopo avere versato la caparra e, se sei il ricevente, emetti una ricevuta formale. Avere una documentazione chiara è fondamentale per tutelarsi in caso di contestazioni.
- Valuta attentamente il mercato: In situazioni immobiliari, una caparra più alta può rendere la tua offerta più interessante. Fai comunque attenzione a non versare una somma che possa compromettere la tua situazione finanziaria.