
Imposta ipotecaria
L’imposta ipotecaria è un tributo che si paga ogni volta si effettui una trascrizione, iscrizione, rinnovazione o annotazione riguardante beni immobili nei registri pubblici. Questa tassa è necessaria per qualsiasi atto che coinvolga la vendita, la donazione o il passaggio di successione di un immobile. In sostanza, quando si deve “mettere per iscritto” un cambiamento nella proprietà immobiliare o inscrivere un’ipoteca, è tempo di mettersi in regola con l’imposta.
Importi dell’imposta ipotecaria:
- Atti non soggetti a IVA (come compravendite tra privati): 2% del valore dell’immobile calcolato sulla base della rendita catastale.
- Atti soggetti a IVA (come acquisti da imprese costruttrici): € 200,00.
- Donazioni e successioni:
- Senza agevolazioni prima casa: € 200,00.
- Con agevolazioni prima casa: € 50,00.
A chi spetta pagare?
L’imposta ipotecaria è generalmente a carico dell’acquirente o dei destinatari di un trasferimento, come donatari o eredi.
Il pagamento durante il rogito
Ma come funziona il pagamento dell’imposta ipotecaria in concreto? Durante il rogito notarile, che è l’atto ufficiale di acquisto della casa, l’acquirente paga non solo il prezzo dell’immobile, ma anche tutte le imposte dovute, inclusa l’imposta ipotecaria, e la parcella notarile.
In pratica, il notaio si occupa di gestire l’intero processo, raccogliendo i relativi pagamenti e versando allo Stato le somme dovute. Questo significa che l’acquirente non deve preoccuparsi di effettuare versamenti separati, poiché il notaio si farà carico di tutto e assicurerà che tutte le norme siano rispettate.
Una dritta pratica? Prima di procedere all’acquisto o alla successione, è sempre bene controllare la rendita catastale dell’immobile, poiché ciò influenzerà direttamente il calcolo dell’imposta da versare. Inoltre, se hai domande specifiche sulle imposte, non esitare a chiedere al tuo notaio, che potrà darti chiare informazioni su cosa ti aspetta!