
Compravendita
La compravendita è un contratto fondamentale nel diritto civile italiano, disciplinato dall’articolo 1470 del Codice Civile. Con questo contratto, una parte, nota come venditore, trasferisce la proprietà di un bene a un’altra parte, il compratore, a fronte di un corrispettivo, cioè un pagamento in denaro. È essenziale che ci sia l’elemento di onerosità; senza di esso, il contratto potrebbe qualificarsi come donazione o, in caso di scambio di beni, come permuta.
Nel contesto della compravendita immobiliare, le cose si fanno un po’ più complesse, ma restano gestibili. Questo tipo di contratto richiede che le parti si accordino su vari aspetti, come il prezzo, le modalità di pagamento e le condizioni di consegna dell’immobile. È fondamentale stipulare un contratto in forma scritta, solitamente davanti a un notaio, per garantire la legalità dell’atto e la correttezza formale. Il notaio verifica l’identità delle parti, la conformità urbanistica dell’immobile e la regolarità dell’atto.
Fasi e costi nella compravendita immobiliare
La compravendita immobiliare può essere suddivisa in tre fasi principali:
- Trattativa: questa fase comprende la negoziazione tra le parti, l’eventuale proposta di acquisto e accettazione, e spesso il versamento di una caparra.
- Stipula del contratto preliminare: è il momento in cui si firma il preliminare di compravendita (compromesso), che impegna le parti a rispettare i termini della vendita fino al rogito.
- Rogito notarile: questo è l’atto definitivo di trasferimento della proprietà, che si svolge davanti al notaio. Durante questa fase avviene la consegna dell’immobile e il pagamento finale.
Costi della compravendita immobiliare
I costi della compravendita immobiliare includono principalmente l’onorario del notaio e le imposte. L’onorario del notaio può variare in base al valore dell’immobile e alla complessità della pratica, influenzando così il costo complessivo dell’operazione. Per quanto riguarda le imposte, nel caso di compravendita tra privati l’acquirente deve affrontare l’imposta di registro, che è del 2% del valore catastale se si tratta della prima casa, e del 9% per gli altri immobili. A queste si aggiungono l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale, entrambe generalmente fisse a 50 euro ciascuna nel caso dell’acquisto della prima casa.
Le imposte sono di norma a carico del compratore, ma in caso di mancato pagamento, l’Agenzia delle Entrate può richiedere il saldo anche al venditore in solido, se previsto nel contratto.
Per conoscere a fondo tutti i costi legati all’acquisto di un immobile, consulta la nostra guida “Che mutuo posso permettermi?”, dove troverai una panoramica completa su spese notarili, imposte e altre eventuali spese da considerare.
Agevolazioni prima casa
Infine, è importante ricordare che, sebbene i costi possano sembrare alti, ci sono modalità per ottimizzare le spese, come sfruttare le agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa. Queste riducono significativamente le imposte, a patto che il compratore soddisfi determinati requisiti, come avere la residenza nel comune dell’immobile e non possedere altre abitazioni nello stesso comune.