Il mercato dei mutui prende fiato: analisi del secondo trimestre 2025

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Dopo un inizio d’anno scoppiettante, il mercato dei mutui italiani nel secondo trimestre 2025 ha mostrato segnali di consolidamento. La corsa alla surroga e il rinnovato interesse per l’acquisto di casa, spinti dal calo dei tassi e da un’offerta bancaria più aggressiva, hanno lasciato spazio a una fase più cauta. A dirlo sono i dati della nuova edizione della Bussola Mutui, realizzata da MutuiSupermarket.it in collaborazione con CRIF, che offre una lettura dettagliata dei trend del credito immobiliare nel nostro Paese.

Il report segnala ancora una crescita della domanda, ma con ritmi meno sostenuti rispetto a quelli osservati tra gennaio e marzo. Un dato che riflette l’andamento del contesto economico generale: i segnali positivi non mancano, ma aumentano le ombre all’orizzonte — tra instabilità geopolitiche, dazi e un’inflazione che resta sorvegliata speciale.

La domanda rallenta: dopo la corsa del primo trimestre, un clima di incertezza inizia a farsi sentire

La Bussola Mutui offre una fotografia puntuale dell’evoluzione della domanda di mutui: se nel primo trimestre 2025 le erogazioni di mutui hanno registrato un vero e proprio balzo — +52,6% rispetto al primo trimestre 2024, con le surroghe addirittura raddoppiate (+100,7%) — nel secondo trimestre il ritmo di crescita si è ridimensionato.

Nei mesi di maggio e giugno, il tasso di crescita della domanda ha iniziato a rallentare, attestandosi rispettivamente a +14% e +13,6%. Complessivamente, nel primo semestre 2025, la domanda di mutui è cresciuta del +20%, ma i dati più recenti confermano che lo slancio iniziale si è attenuato.

Le ragioni vanno cercate oltre i tassi e i prezzi. È noto che il mercato delle surroghe risponde in modo diretto alle oscillazioni dei tassi — e infatti continua a mantenere una buona dinamicità, con una quota stabile intorno al 38% delle richieste. Diverso il discorso per l’acquisto di prima casa: chi ha deciso di comprare, lo farà comunque. A pesare davvero sulle scelte delle famiglie sono i livelli di fiducia. La percepita instabilità economica e geopolitica — dalle guerre in corso ai dazi imposti dagli Stati Uniti — contribuisce a frenare l’entusiasmo, riportando cautela nei programmi di spesa a lungo termine come l’acquisto della casa.

Mutui variabili: timidi segnali di risveglio

Dopo mesi passati a chiederci se fosse finalmente arrivato “il momento del variabile”, salvo poi dover constatare che il tasso fisso continuava a cannibalizzare il mercato, i dati del secondo trimestre 2025 mostrano un primo, timido cambio di passo. Secondo le rilevazioni della Bussola, la quota di mutui a tasso variabile è passata dallo 0,6% all’1,15% del totale tra il primo e il secondo trimestre dell’anno — più che raddoppiata rispetto allo stesso periodo del 2024.

Resta una minoranza assoluta, con il fisso ancora sopra il 97%, ma il segnale è chiaro: l’interesse si riaccende, soprattutto per chi punta su formule più flessibili come i variabili con cap, sempre più presenti nei listini delle banche. Anche la quota di mutui “altri” — che include ad esempio i tassi misti — è in aumento, passando dallo 0,9% all’1,06%, segno di un mercato che inizia a esplorare opzioni alternative al canonico tasso fisso.

Conclusione: il mercato tiene, ma serve fiducia

Il secondo trimestre del 2025 restituisce l’immagine di un mercato ancora vitale, ma più prudente. La domanda c’è, l’offerta è competitiva, i tassi (variabili) continuano a scendere, eppure non basta: il vero fattore discriminante resta la fiducia dei consumatori. Le famiglie italiane dimostrano di saper cogliere le opportunità quando si presentano — come nel caso delle surroghe — ma frenano quando percepiscono instabilità.

Nel frattempo, le banche continuano a ricalibrare le proprie offerte, spingendo su soluzioni green, tassi misti o variabili con cap. Uno scenario che premia la trasparenza, la comparazione attiva delle offerte e la capacità di interpretare i segnali del mercato.

Il 2025 potrebbe ancora riservare buone opportunità per chi vuole comprare casa o rinegoziare il mutuo, a patto di monitorare da vicino i cambiamenti in corso e valutare con attenzione il proprio livello di sostenibilità economica.

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