Case e mutui: compravendite +9,5% nei primi sei mesi dell’anno

aumento compravendite immobiliari secondo semestre 2025

Nonostante l’incertezza economica e politica che ha segnato gli ultimi mesi, non passa la voglia di casa. I dati sul secondo trimestre 2025 parlano di un mercato immobiliare vivace, con compravendite in crescita. Il ritmo è sostenuto: nel periodo aprile-giugno le transazioni residenziali sono aumentate dell’8,1% rispetto allo stesso trimestre del 2024. Se invece si guarda all’intero primo semestre dell’anno, la crescita su base annua raggiunge il +9,5%.

La dinamica delle compravendite

Quanti italiani si avvalgono di un mutuo per comprare casa? La quota rimane pressoché stabile: nel secondo trimestre 2025 il 45,9% delle compravendite è stato sostenuto da un finanziamento ipotecario, in linea con i dati dell’Agenzia delle Entrate per il primo trimestre. Le famiglie, insomma, restano prudenti ma continuano a fare largo uso del mutuo, complice un periodo di relativa stabilità dei tassi che ha favorito un ritorno di fiducia. Questo si riflette a sua volta sulla domanda d’acquisto, sostenendo l’andamento del mercato.

Prospettive: le compravendite immobiliari continueranno a salire?

Secondo le rilevazioni più recenti, a inizio settembre l’IRS a 20 anni ha registrato un lieve aumento di 0,02 punti, attestandosi al 2,94%. Sorte simile per l’Euribor 3 mesi, riferimento per i mutui a tasso variabile: +0,03 punti, al 2,05%. Si tratta di oscillazioni minime, che al momento non scoraggiano compravendite e mutui. Tuttavia, lo scenario resta quello delineato nelle ultime settimane: per il 2025 i tagli dei tassi Bce si sono probabilmente esauriti. Potrebbero quindi esserci ricadute sul mercato immobiliare, con un ritmo di crescita delle compravendite meno sostenuto rispetto a quello dei primi sei mesi.

La surroga in calo

Se i mutui per l’acquisto beneficiano della vivacità delle compravendite, il discorso è diverso per le surroghe. Nel secondo trimestre 2025 la loro quota sul totale delle domande di mutuo è scesa al 28%. La ragione è evidente e legata ancora una volta allo stabilizzarsi dei tassi: per molti, una surroga a tasso fisso non è più conveniente come lo era sei mesi fa.

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