Immobiliare: come il covid sta cambiando il mercato

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Immobiliare: come il covid sta cambiando il mercato

La pandemia da coronavirus, che da quasi un anno si è abbattuta sul nostro paese, sta cambiando le esigenze di noi italiani in fatto di casa. 
La casa rimane il sogno più importante degli italiani e lo dice il fatto che, contrariamente da quanto ci si aspettava in pieno lockdown, come ci siamo lasciati alle spalle mesi di confinamento obbligato dentro le mura domestiche, molti di noi sono corsi in agenzia immobiliare per cercare una casa  da acquistare. 
Come è cambiata la casa nel tempo
Durante il lockdown molti italiani hanno preso coscienza dell’importanza dello spazio, ora cercano la vivibilità.
Negli anni la casa è cambiata di pari passo al nostro stile di vita, assumendo dimensioni sempre più ridotte.
Fino agli anni ‘80 la caratteristica più richiesta era lo spazio, gli appartamenti avevano ampie dimensioni e spesso superavano i 120 metri quadrati.
Si entrava in un ampio ingresso che affacciava sulla zona giorno. La cucina, in molti casi separata dal tinello, era indispensabile.  Poche donne lavoravano e trascorrevano la loro giornata a pulire la casa, accudire i figli e cucinare. 
Il salotto, una stanza separata dalle altre, aveva la sua importanza come luogo utilizzato solo per accogliere gli ospiti. 
In ogni casa vi era un ripostiglio per nascondere tutti gli attrezzi utilizzati per le pulizie e fare un po’ di dispensa.
La zona notte, era divisa dalla zona giorno da un corridoio che portava alle stanze da letto, anch’esse di grandi dimensioni e all’unico bagno con vasca. 
Nelle case delle famiglie più abbienti si trovava anche lo studio.
Tutte le abitazioni erano dotate di ampi balconi o terrazzi.
Negli anni il nuovo stile di vita e le esigenze hanno via via ridotto le dimensioni delle abitazioni e modificato le caratteristiche.
Le donne lavorano tutto il giorno fuori casa e si limitano a preparare pasti veloci spesso preconfezionati. Figli se ne fanno sempre meno e anch’essi pieni di attività extrascolastiche vivono poco la casa. 
Così la cucina è sparita limitandola a un piccolo angolo cottura all'interno del soggiorno. Ingresso e corridoio non esistono più, le camere da letto, stanze utilizzate per il solo dormire, si sono ridotte di spazio. L’unica cosa a crescere, di numero non di spazio, sono i servizi igienici, almeno due per appartamento, con doccia e spesso non finestrati. 
Dagli anni ‘90  hanno iniziato a costruire ed hanno preso sempre più piede monolocali e bilocali per single o coppie senza figli.
Le piccole palazzine di quattro o sei unità sono state soppiantate da grandi complessi condominiali che contengono centinaia e centinaia di abitazioni, spesso, sprovviste di balcone o terrazzo. 
Abituati a rincasare solo la sera, gli spazi ristretti non erano un problema.
Poi è arrivato il lockdown  ed ha bruscamente cambiato il nostro stile di vita e con esso le nostre esigenze abitative.
Nei mesi in cui eravamo chiusi in casa tutto il giorno, lo spazio è divenuto importante. 
Molte persone abituate a fare colazione al bar, pranzo in mensa e cena veloce preparate nell’angolo cottura, quando non andavano a fare un apericena con gli amici, durante il confinamento si sono trovate a dover consumare in casa tutti i loro pasti.
Molte donne, e non solo loro, si sono riscoperte cuoche e pasticcere e la zona cottura relegata in un angolo del soggiorno si è rivelata insufficiente.
Durante il lockdown la zona giorno era diventata per molte famiglie una stanza polifunzionale dove lavorare in smart working, seguire lezioni con la didattica a distanza, cucinare, giocare e rilassarsi.
Per le famiglie con figli in età diversa la situazione era alquanto difficile, vivere in un piccolo appartamento, specie se senza balcone, è diventato motivo di conflitto. 
I bambini piccoli chiusi in casa diventano noiosi, gli adolescenti reclamano il loro spazio, i genitori divisi tra lo smart working e la didattica a distanza dei figli il tutto rilegato in una casa inadeguata è causa di forte stress.
Ed è per questo motivo che, appena terminato il lockdown, molte famiglie si sono rivolte alle agenzie immobiliari per cercare case con caratteristiche più consone alle nuove esigenze.
Che tipo di casa cercano gli italiani dopo il lockdown
Durante il lockdown i siti on-line, specializzati negli immobili, hanno registrato un’impennata nella ricerca di case in vendita.
Si sono quasi azzerate le richieste di mono o bilocali, i trilocali sono richiesti solo se di grandi dimensioni, sono aumentate le richieste di ampi appartamenti dotati di spazi aperti, case singole o semindipendenti.
I potenziali acquirenti cercano case più vivibili con:
  • maggiori spazi esterni (balconi, terrazzi, verande o giardini);
  • dimensioni maggiori ( almeno 100 metri di appartamento);
  • case più luminose;
  • una stanza separata da adibire a studio o a stanza dei giochi dei bambini;
  • maggiore efficienza energetica.
Nel secondo trimestre 2020 l’acquisto di soluzioni indipendenti o con spazio esterno è passato da circa il 19% registrato lo scorso anno al 21%, l‘esigenza di case con caratteristiche diverse ha determinato anche uno spostamente delle famiglie fuori delle grandi città, preferendo zone più verdi e vivibili.
Se anche tu, nel lockdown hai sofferto gli spazi angusti della tua casa e stai cercando un’abitazione con nuove caratteristiche e spazi più ampi, ma non hai sufficiente denaro per acquistarla, prima di abbandonare l’idea, ti invito a valutare le nostre offerte di mutuo troverai sicuramente una valida offerta che ti permetterà di acquistare la casa dei tuoi sogni.

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