Quando si parla di mutuo, si parla nella maggior parte dei casi di
mutuo ipotecario, un prestito
garantito da un'ipoteca, ossia
una
garanzia che tutela la banca in caso di mancato pagamento del debito da parte del mutuatario,
assicurandole il diritto di rivalersi sull'immobile.
I mutui senza ipoteca sulla casa sono detti
chirografari: le uniche garanzie fornite sono quelle personali
del mutuatario che si impegna alla restituzione del debito
tramite la sua "firma a mano", da cui la
parola chirografario. I mutui chirografari sono piuttosto rari, di solito non superano i 15 anni di durata e sono erogati
per un massimo di 30.000 euro.
La presenza di un'ipoteca a garanzia del prestito spiega perché
i tassi applicati sui mutui (ipotecari) sono molto più bassi rispetto a quelli praticati su altri tipi
di finanziamento: oltre alle garanzie reddituali fornite dal debitore, ad assistere la banca interviene la garanzia
ipotecaria che
consente all'istituto di credito di rivalersi nei confronti del debitore insolvente grazie
ad una procedura di
vendita forzata dell'immobile oggetto di garanzia.
Normalmente la banca erogante
iscrive sull'immobile un'ipoteca di valore compreso fra il 150% e 200% dell'importo
del mutuo erogato. Facciamo un esempio: in caso di
iscrizione ipotecaria al 200%
relativa a un mutuo di 100.000 euro,
la banca - in caso di cessione dell'immobile - avrà diritto a recuperare fino a 200.000 euro,
in modo da poter
recuperare le spese relative al pignoramento dell'immobile,
i mancati interessi,
spese di mora e i
costi legati all'inflazione.
Da tenere a mente che una
iscrizione ipotecaria elevata comporta una parcella notarile più elevata, poiché
il suo importo è calcolato in funzione
del valore dell'iscrizione ipotecaria e non di quello del mutuo.
Da ultimo:
l'iscrizione ipotecaria ha una durata massima di 20 anni, quindi per i mutui di durata
superiore la
banca dovrà rinnovare l'iscrizione ipotecaria con eventuali ulteriori spese che la banca potrebbe
addebitare al mutuatario.