IMU 2020: il 16 dicembre scade la rata di saldo

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IMU 2020: il 16 dicembre scade la rata di saldo
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IMU 2020: il 16 dicembre scade la rata di saldo

Ultimo appuntamento dell’anno con l’erario; entro il 16 dicembre è previsto il pagamento della seconda rata  a saldo della nuova IMU, la tanto discussa tassa sulla casa.
La nuova IMU, entrata in vigore dal 1 gennaio 2020, accorpa al sui interno due imposte municipali, l’Imu e la Tasi.
In questo breve approfondimento vediamo:
  • cos’è la nuova IMU e a quali immobili si applica;
  • chi deve pagare questa nuova tassa;
  • quanto si paga;
  • come e quando va pagata l’IMU;
  • ravvedimento operoso.
Cos’è la nuova IMU e a quali immobili si applica
La nuova IMU è l’unificazione di due tributi comunali già in essere, la Tasi e l’IMU.
La Tasi è l’imposta pagata per i servizi indivisibili che ogni Comune eroga ai suoi cittadini. Indivisibili sono tutti queli servizi di cui non si può determinare l’uso che ne fa ogni singolo cittadino, come l’illuminazione stradale, la pulizia e la manutenzione di strade aree verdi pubbliche, la polizia municipale, la protezione civile eccetera.
L’IMU ( imposta municipale unica) è l'imposta sugli immobili. 
Come detto più volte,la legge di bilancio per l’anno 2020 le ha unificate in un'unica imposta chiamata appunto Nuova IMU.
La nuova IMU grava su tutti gli immobili (abitativi, commerciali , produttivi e terreni) presenti sul territorio nazionale.
Sono esenti dal pagamento dell’IMU:
  • la prima casa e sue pertinenze ad eccezione degli immobili abitativi di tipo signorile (cat. A/1) abitazioni in ville o castelli ( cat. A/8) ed infine palazzi di pregio artistico o storico ( cat. A/9)
  • le abitazioni principali cioè quelle abitazioni che pur non essendo state acquistate con i benefici fiscali legati alla prima casa, vengono adibite a residenza , ed abitate in maniera continuativa dal proprietario o dalla sua famiglia;
  • i terreni agricoli intestati a coltivatori diretti.
Per tutti gli altri immobili, la nuova IMU va pagata indipendentemente dalla  sua categoria e dal fatto che sia sfitto o affittato.
 
Chi deve pagare questa nuova tassa
Essendo una tassa patrimoniale, va pagata da:
  • tutti i proprietari in base alla loro quota di proprietà;
  • intestatari di un diritto reale sull’immobile quale usufrutto, uso, abitazione, diritto di superficie eccetera;
  • dai locatari in locazione finanziaria ovvero dai titolari di leasing immobiliare.
Vi sono alcuni casi, previsti dalla legge, esentati dal pagamento dell’IMU o che pagano in percentuale ridotta. vediamoli insieme.
Sono esenti:
  • la casa coniugale: quando l’immobile rimane di proprietà di entrambi i coniugi, ma viene assegnata ad uno dei due a seguito di una separazione o divorzio, il coniuge non assegnatario è esentato dal pagamento dell’imu
  • case popolari (IACP): gli alloggi assegnati all’istituto autonomo case popolari sono esenti dal pagamento
  • cooperative edili: gli immobili intestate a cooperative edili i cui alloggi sono adibiti ad abitazione principale dei soci non devono pagare questa imposta a meno che non rientrino in abitazioni di lusso o non vengano affittate.
E’ prevista una riduzione dell’imposta in caso di:
  • Comodato d’uso gratuito quando l’immobile è dato in uso gratuito ad un parente di primo grado, in questo caso si paga l’imu ridotta del  50%. Per aver diritto alla riduzione il proprietario non deve avere altri immobili ad uso abitativo, oltre a quella dove risiede e quella data in comodato, non deve essere un immobile di lusso e il contratto deve essere registrato all’agenzia delle entrate
  • Contratto a canone concordato in caso l’immobile sia affittato con contratto a canone concordato, il proprietario dell’immobile paga il 25% in meno di IMU;
  • Immobile inagibile, nel caso vi sia una perizia certificata che dichiare l’immobile inagibile o inabitabile si ha diritto alla riduzione del 50%;
  • Fabbricati dichiarati di interesse storico artistico godono di una riduzione del 50% su base imponibile.
Quanto si paga
Nell’unificazione delle due imposte il Ministero dell’economia ha di fatto confermato le aliquote dello scorso anno.
Le prime case di categorie catastali A/1, A/8 e A/9 pagano un'aliquota ridotta del 5 per mille con la facoltà dei Comuni di ridurre o aumentare dell’un per mille detta aliquota e di applicare un’ulteriore riduzione di 200 euro.
Sulle seconde case viene applicata un’aliquota minima dell’8,6 per mille che può arrivare al 10,6 o maggiorata ulteriormente fino all’11,4 per mille in base alle esigenze del Comune.
Ogni Comune deve deliberare annualmente(entro il 28 febbraio) le aliquote da applicare e queste devono essere pubblicate sul sito finanze.it entroil 28 ottobre di ogni anno.
 
Quando e come va pagata l’IMU
La nuova IMU, come le precedenti IMU e Tasi, possono essere pagate in due rate, rispettivamente rata di acconto che scade il 16 giugno e la rata di saldo che scade il 16 dicembre di ogni anno. 
Il contribuente può optare per il pagamento dell’imposta in un unica soluzione pagando l’intero importo entro il 16 giugno.
L’imu si paga  presentando il modello F24 ordinario, opportunamente compilato, presso un qualsiasi sportello bancario o postale.
In alternativa si può pagare tramite la piattaforma ministeriale PagoPA.
 
Ravvedimento operoso
La novità più importante dalla finanziaria 2020 è l'estensione del ravvedimento operoso anche all’IMU.
Il ravvedimento operoso è uno strumento che il fisco mette a disposizione dei cittadini che per un qualsiasi motivo si trovano a pagare in ritardo un'imposta o una tassa.  
Con ravvedimento la sanzione applicata si paga in base ai giorni di ritardo ed è in percentuale nettamente inferiore alla sanzione ordinaria.
Col ravvedimento operoso la sanzione massima prevista è del 5%, se il ritardo del pagamento supera i due anni, mentre la sanzione ordinaria che può arrivare fino al 30%.
Alle sanzioni vanno aggiunti anche gli interessi di mora.
 
 
 
 
 
 
 

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