Confrontare le offerte, come ben sappiamo, è fondamentale per cogliere le opportunità migliori sul mercato e trovare il mutuo che soddisfa pienamente le tue esigenze – è per questo che il nostro comparatore è così amato. Una conseguenza di ciò è che spesso si finisce per sottoscrivere il mutuo presso un istituto di credito diverso da quello in cui si possiede un conto corrente, una scelta perfettamente legittima che non comporta alcun svantaggio per il mutuatario.
Il conto corrente non può essere obbligatorio
L’assenza di legami di dipendenza tra il mutuo e il conto corrente significa di converso un’altra cosa: una banca non può vincolare l’erogazione del finanziamento all’apertura di un conto corrente presso il proprio istituto. Un obbligo del genere violerebbe la libertà di scelta del mutuatario, ed è espressamente vietato dal Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, anche detto “Codice del Consumo”. In vigore da 20 anni, esso stabilisce espressamente che:
“È considerata scorretta la pratica commerciale di una banca, di un istituto di credito o di un intermediario finanziario che, ai fini della stipula di un contratto di mutuo, obbliga il cliente [..] all'apertura di un conto corrente presso la medesima banca, istituto o intermediario.” (Art.21, comma 3-bis)
Una pratica ancora diffusa
Nonostante la chiarezza della legge in merito, capita ancora di recarsi in filiale per avviare le pratiche di mutuo e vedersi offrire anche il conto corrente, come fosse un passo scontato nel processo di ottenimento del finanziamento. Si tratta di una convinzione ancora largamente diffusa, e che non sempre i reparti commerciali delle banche, interessati a fare pratiche di cross-selling, sono particolarmente solerti nel mettere in discussione.
Tuttavia, è bene tenere a mente un aspetto fondamentale del funzionamento delle banche: se da un lato le filiali hanno obiettivi commerciali che possono perseguire in modo più o meno aggressivo, dall’altro questi obiettivi non sono gli stessi di chi effettua la delibera finale del mutuo. Chi valuta il merito creditizio di un mutuo ha come unico compito valutare la sostenibilità dell’operazione dal punto di vista del rischio. Se a livello reddituale e di credito tutto risponde ai requisiti, il mutuo viene approvato - con o senza conti correnti o polizze associate.
I rischi di affidarsi a mediatori e broker fisici
Anche in caso ci si affidi a professionisti della mediazione fisica, non è raro che essi tentino di proporre all’aspirante mutuatario prodotti aggiuntivi come il conto corrente. Al punto che l’OAM, l’Organismo Agenti e Mediatori a cui devono essere iscritti tutti coloro che si occupano di mediazione creditizia, ha rilasciato una nota in tema non più tardi dell’ottobre dello scorso anno (Comunicazione n°38/2024). Del resto, questo tipo di professionisti spesso trae una buona quota dei propri guadagni dalla capacità di fare cross-selling. L’OAM, oltre a ricordare e ribadire quanto sancito dal Codice del Consumo, aggiunge un’ulteriore specifica:
“Deve ritenersi non consentito, inoltre, – dopo aver imposto al cliente il conto corrente della stessa banca che eroga il finanziamento – richiedere l’addebito dello stipendio sul medesimo conto, a fini di garanzia della restituzione da parte del consumatore.”
La libertà di scelta del consumatore è il principio sacrosanto a cui la normativa si ispira, e che la comunicazione dell’OAM intende ribadire:
“La suddetta condotta inibisce la facoltà di scelta dei consumatori interessati, di fatto vincolandoli all’apertura di un conto corrente per poter ottenere un mutuo, pertanto senza consentire agli stessi di avere accesso ad eventuali soluzioni alternative disponibili sul mercato.”
I vantaggi di uno specialista online
Quando il mediatore si occupa solo e soltanto di mutui, è più semplice aspettarsi una situazione di piena trasparenza. È il caso di MutuiSupermarket: facciamo un caposaldo del pieno rispetto delle normative e delle indicazioni dell’OAM, a cui tutti i nostri consulenti sono iscritti, ma soprattutto non abbiamo nessun incentivo a spingere i nostri clienti all’acquisto di prodotti finanziari associati, che siano conti correnti o polizze facoltative.
Mutuo e conto corrente possono andare a braccetto?
Questo significa forse che mutuo e conto corrente non possono mai andare a braccetto? No, il senso della normativa è differente. Gli istituti di credito sono liberi di creare prodotti interessanti per i loro correntisti e mutuatari combinando il mutuo ad altri servizi o prodotti finanziari. Ciò che conta, è che il mutuo si possa sottoscrivere senza. Recita sempre la nota dell’OAM:
“I prodotti di credito che prevedono un abbinamento con altri prodotti distinti possono essere offerti e commercializzati, purché il contratto di credito immobiliare sia disponibile per il consumatore anche ‘separatamente’.”
La conoscenza è la migliore tutela
Essere pienamente consapevoli delle proprie libertà e di ciò che dicono le normative, quando ci si approccia ad un passo importante come l’acquisto della casa, è d’obbligo. La miglior difesa, quando in banca ci viene proposto il conto corrente come fosse ovvio, o il professionista poco trasparente cerca di offrirci prodotti aggiuntivi presentandoli come condizionanti per l’ottenimento del mutuo, è sapere esattamente cosa ci richiede la legge. Nel caso di un mutuo, l’unico prodotto aggiuntivo il cui acquisto è davvero inderogabile, è la polizza Scoppio e Incendio sulla casa: tutto il resto è una scelta personale.