Risparmio e investimenti immobiliari in calo

Dall'ultima ricerca di Nomisma sulla situazione economico-finanziaria delle famiglie italiane emerge come l'incertezza economica degli ultimi anni abbia cambiato il profilo finanziario di quasi 25 milioni di nuclei familiari. Sono state minate le propensioni al risparmio e agli investimenti immobiliari, ossia gli elementi che hanno consentito all'Italia di sopravvivere alla crisi meglio di altri Paesi.

Nel 2010 il nostro tasso di risparmio è sceso al 12%, ad un livello inferiore rispetto a Francia e Germania, e difficilmente tornerà a risalire nei prossimi anni. L’inflazione, l'instabilità del mercato del lavoro e il lancio di misure di risanamento fiscale rendono oggi molto difficile l'accantonamento di risparmi. Il 54% degli intervistati ha dichiarato di non essere riuscito a risparmiare nulla negli ultimi 12 mesi e questo dato rappresenta un calo del 3% rispetto ad un anno fa. Tra le cause indicate, la pricipale è rappresentata dall'inadeguatezza del reddito, con il quale le famiglie stentano sempre più ad arrivare alla fine del mese.

Per chi invece riesce a risparmiare e a investire, il mattone non è più il bene rifugio preferito. Nel 2010, il 13,9% degli italiani decideva di investire nell'immobiliare, mentre nel 2011 la percentuale è scesa all'8,7%. Rispetto all'anno scorso inoltre, un 7% in più di intervistati dichiara di non voler acquistare un'abitazione nel prossimo anno. Chi invece deciderà di acquistare lo farà, nel 75% dei casi, con un mutuo; si stima che il 90% delle erogazioni riguarderà giovani famiglie composte da meno di quattro componenti e residenti nel centro e nel sud Italia.