Negli ultimi anni, il mercato dei mutui ha subito una profonda trasformazione, con i tassi di interesse in forte aumento nel 2022-2023 e una successiva inversione di tendenza nel 2024 grazie ai tagli della BCE. In questo contesto, le surroghe nel corso del 2024 sono tornate protagoniste, sebbene con volumi ancora distanti dai picchi del 2020-2021.
Un fenomeno guidato dai tassi fissi
La ripresa delle surroghe è strettamente legata alla preferenza dei mutuatari per i tassi fissi, che continuano a dominare il mercato grazie alla loro stabilità e convenienza. Secondo i dati, il 99% delle nuove richieste di mutuo è a tasso fisso, e molte famiglie stanno approfittando delle surroghe per convertire mutui variabili onerosi in soluzioni più prevedibili.
Chi aveva contratto un mutuo variabile negli ultimi anni ha visto crescere sensibilmente le rate mensili a causa dell’aumento dell’Euribor, che ha toccato il massimo del 3,97% nel 2023. Nonostante il calo dell’Euribor al 3,17% a ottobre 2024, il gap con l’IRS resta significativo, rendendo il tasso fisso ancora la scelta più conveniente.
Il peso crescente delle surroghe
Dopo i minimi del secondo semestre 2022, quando rappresentavano appena l’1%-2% del totale erogato, le surroghe hanno raggiunto il 10% nel secondo trimestre del 2024. Tra gennaio e giugno 2024, l’importo totale delle surroghe ha sfiorato i 2 miliardi di euro, segnando un incremento del 50% rispetto al primo semestre 2023.
Questa crescita riflette un contesto di maggiore competizione tra gli istituti di credito, con offerte mirate che incentivano i mutuatari a considerare il trasferimento del proprio mutuo. Alcune banche, come Intesa Sanpaolo, Banco BPM e Crédit Agricole, propongono tassi fissi particolarmente competitivi per immobili ad alta efficienza energetica, con TAN che partono dal 2,50%.
I vantaggi concreti della surroga
Prendendo come esempio un mutuo da 150.000 euro a 30 anni, la surroga da un tasso variabile al miglior tasso fisso disponibile potrebbe portare a risparmi significativi:
- Con un tasso fisso del 2,50%, la rata mensile sarebbe di circa 673 euro, rispetto ai 734 euro di un tasso fisso meno competitivo (3,30%) o ai 757 euro di un variabile ai massimi del 2023.
- Su un orizzonte temporale di 25-30 anni, questi risparmi possono tradursi in migliaia di euro.
Un mercato in evoluzione
Le previsioni di ulteriori tagli dei tassi entro il 2025 potrebbero spingere ancora più mutuatari a scegliere la surroga per migliorare le proprie condizioni. Tuttavia, l’interesse è oggi concentrato principalmente sui tassi fissi, che continuano a rappresentare una soluzione più sicura in un contesto economico ancora incerto.