Tasso BCE inviariato: nuove misure rimandate al 2015

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Tasso BCE inviariato: nuove misure rimandate al 2015

Lo scorso giovedì il governatore dell’Eurotower Mario Draghi ha confermato il tasso di interesse al minimo storico dello 0,05%: una nota positiva per coloro che negli anni passati hanno richiesto un mutuo indicizzato al tasso fissato dalla Banca Centrale Europea. Tuttavia, le altre notizie emerse sul fronte monetario non soddisfano i mercati: riviste le previsione di crescita dell’Eurozona, la preoccupazione di un’ulteriore diminuzione dell’inflazione continua a tenere in apprensione i vertici del Vecchio Continente. In uno scenario poco confortante per i mesi a venire, inoltre, la reazione del board direttivo non appare immediata: Draghi, pur confermando la volontà di dare avvio all’acquisto dei titoli di Stato sovrani, ha lasciato intendere che bisognerà attendere il 2015 per varare il ‘quantitative easing’, sottolineando che gli studi da parte dei tecnici per predisporre al meglio tali misure hanno subito una forte accelerazione nell’ultimo mese.

Nel frattempo rimaniamo in attesa della nuova asta di finanziamento della BCE in programma per il prossimo 11 dicembre: l’offerta di fondi da parte della Banca Centrale, con l’obiettivo di sostenere l’economia reale, vedrà coinvolte una decina di banche italiane. Queste ultime, da un primo conteggio approssimativo, dovrebbero richiedere una cifra complessiva intorno ai 21 miliardi di euro: in particolare, rispetto alle aste precedenti, farà il suo esordio Banca Popolare di Milano – con una richiesta vicina a 1,5 miliardi di euro – e vi sarà una conferma da parte di Intesa Sanpaolo, con una ‘puntata’ ben più corposa rispetto a quella del trimestre precedente. In questo modo, dunque, aumenterà la scorta di liquidità a disposizione di due istituti protagonisti nel mercato italiano del credito alle famiglie e alle imprese.

Gli ultimi atti del 2014, quindi, lasciano in eredità un cauto ottimismo per coloro che dovranno richiedere un mutuo nell’anno nuovo: la rinnovata volontà delle banche di erogare – confermata, ad esempio, dallo stesso amministratore delegato di BPM Giuseppe Castagna che ha fissato nella crescita dei prestiti uno degli obiettivi principali della banca per il 2015 – e un’aumento della domanda di mutui – in particolare con finalità di acquisto – potrebbero finalmente dare l’impulso decisivo alla reale ripresa del mercato creditizio nel nostro paese.

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