Se la risposta alle 3 domande seguenti è "sì", siete probabilmente dei buoni candidati per ottenere una
rinegoziazione
delle condizioni del mutuo da parte della vostra banca erogante:
- Avete sempre pagato regolarmente le rate del vostro mutuo
- Siete clienti della banca non solo per il mutuo ma anche per altri rapporti: conto corrente, conto
titoli, carta di debito, carta di credito ed altro ancora
- Volete risparmiare sulla rata mensile del mutuo e avete già raccolto preventivi di altri istituti di credito
per un mutuo di surroga
Quando si risponde positivamente ai criteri sopra, si è quasi sicuramente dei
mutuatari che la banca non vuole
perdere, in altre parole siete dei "clienti di qualità" verso i quali si è disposti ad andare incontro nel momento in cui si
verificasse una richiesta di
rinegoziazione del mutuo.
La rinegoziazione dei termini contrattuali del rapporto di mutuo è una fattispecie che ha vissuto una fase di accelerazione a valle
dell'introduzione della
surroga, con il
decreto Bersani del Gennaio 2007. Con la nascita della
surroga - che rende possibile il trasloco del mutuo a costo zero dalla vecchia alla nuova banca - molti mutuatari iniziarono
infatti a comparare le condizioni del mutuo in essere con quelle di mutui di surroga offerti da altre banche. Nel momento in cui
queste erano migliori e venivano segnalate alla vecchia banca, questa si dimostrava disposta a rivedere i termini contrattuali
del mutuo in essere, per evitare il rischio di perdere un cliente di valore a causa di una surroga passiva.
Le
tipologie di rinegoziazione mutuo più diffuse solitamente riguardano:
- la riduzione dello spread del mutuo
- la riduzione o eliminazione dei costi amministrativi periodici del mutuo, come le spese di incasso
rata del mutuo o le spese di gestione annuale del finanziamento
- la variazione del tasso del mutuo, da tasso fisso a variabile o viceversa, o l'introduzione di un cap
- l'allungamento della durata residua del mutuo
Il fenomeno della rinegoziazione è diventato così ampio che alcune banche hanno recentemente iniziato a anticipare l'esigenza di
rinegoziazione dei termini contrattuali da parte del mutuatario, introducendo in contratto la possibilità di beneficiare di
alcune
opzioni di flessibilità. A titolo di esempio citiamo il
Gruppo Intesa Sanpaolo che con il
suo
Mutuo Domus
propone l'acquisto dell'opzione "flessibilità durata". Questa consente di allungare o di accorciare la durata del mutuo fino ad un
massimo di 10 anni per una sola volta nel corso della durata del mutuo, fatta salva sempre la regolarità del rimborso del mutuo e
facendo sì che il mutuo non superi la durata massima di 40 anni.