Mutui 2016: come cambiano le richieste

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Mutui 2016: come cambiano le richieste

Il mercato immobiliare ha ripreso un certo vigore e sta manifestando sintomi di ripresa, almeno per quanto riguarda il numero di compravendite, anche grazie al clima positivo che si respira in banca quando si va a chiedere un finanziamento. Secondo quanto emerso dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF, le domande di finanziamento delle famiglie nei primi cinque mesi dell’anno hanno realizzato un incremento dello 0,5% rispetto allo stesso periodo di cinque anni fa, mentre il miglioramento sul 2015 è del 19,1%. Contribuisce a quest’ultimo dato anche l’aumento delle richieste di mutui che hanno interessato il mese di maggio, salite del 3,4%. Sempre nello stesso arco di tempo, l’età dei richiedenti si concentra maggiormente nella fascia tra i 35 e i 44 anni con il 36,2% delle richieste, seguita dai 25-34enni con il 24,8%. Stabile sul 2% la percentuale di utenti sotto i 24 anni, un dato su cui incide l’attuale precarietà lavorativa dei più giovani.

A ben vedere, sono pochi segnali positivi in un contesto ancora incerto per le banche e i loro clienti. Ma cosa chiedono gli italiani alla banca o ai comparatori online? In che modo cambiano le richieste di mutui nel 2016 rispetto agli anni precedenti? Dallo scorso anno, complici la ripresa del mercato immobiliare e del e l’abbassamento dei tassi di interesse, è tornata la fiducia sul settore bancario e le domande di mutuo, online o tradizionale, sono aumentate. Sicuramente non sfugge l’incremento delle domande soprattutto in riferimento ai mutui online. Gli italiani hanno sdoganato l’e-commerce anche nel delicato settore dei finanziamenti e dei risparmi. Sempre più utenti si affidano ai comparatori di mutui per avere una panoramica di preventivi online. Per quanto riguarda la scelta dei tassi si è ridotta la forbice tra tassi fissi e variabili, oggi stimata intorno al 2%. Un dato che non stupisce, visto che i tassi di interesse sono ai minimi storici. Tuttavia i mutui a tasso fisso continuano ad essere quelli più richiesti, soprattutto per finanziamenti di lunga durata. 

L’ultimo fattore da considerare in un confronto tra “mutui vecchi e nuovi” è quello della surroga. I mutui surroga sono quelli derivati dalla portabilità dalla vecchia banca. L’operazione è gratuita: statisticamente dei mutui 2016, circa il 60% sono in realtà mutui surroga  e non nuovi finanziamenti aperti. L’indagine CRIF conferma la tendenza iniziata a gennaio della richiesta di finanziamenti con importi maggiori, visto che lo scorso mese l’ammontare medio si è attestato sui 123.386 euro. La cifra è ancora lontana rispetto ai 135.631 euro del maggio 2009 e la ragione è da attribuire proprio alla maggiore incidenza delle surroghe, caratterizzate da somme di denaro più contenute rispetto ai nuovi mutui.

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