Che il fisso sia diventata l'arma migliore nelle mani dei mutuatari italiani per di-fendersi dal caro prestiti (per Bankitalia la media a febbraio è del 4,12%) non è un novità assoluta.
È invece un evento storico il gap che si è creato oggi sul mercato tra i prodotti a tasso fisso e i variabili. Inversione di tendenza a parte (normalmente un variabile dovrebbe esse-re meno caro), la migliore offerta sul fisso costa quasi mezzo punto in meno ri-spetto al miglior variabile. Come da tabella, il Taeg (costo complessivo) del prestito con la rata immutabile di Agricole è del 3,19% contro il 3,65% di Banca Sella.
È altrettanto vero che la banca francese sta portando avanti una politica abbastanza ag-gressiva e quindi può essere considerata un'eccezione, ma la differenza seppur me-no evidente (parliamo dello 0,20-0,30%) riguarda la me-dia di quello che troviamo oggi andando in banca a chiedere un prestito per comprare casa. Il fisso di Widiba, continuando nella classifica dei migliori prodotti, ha un Taeg del 3,61%, mentre il variabile di Bper arriva al 3,92%.
E via discorrendo. «A mia memoria il differenziale tra fissi e variabili», spiega Guido Bertolino, responsabile business deve-lopment di Mutui Super-Market, «è sempre stato po-sitiva, nel senso che i primi sono più cari di un punto, un punto a mezzo percentuale rispetto ai secondi. Di re-cente abbiamo assistito a una forte limatura di questa forchetta e a inizio aprile si è arrivati a una fase di equili-brio che adesso è diventata una vera e propria inversio-ne di tendenza.
Cosa succederà in futuro? «Tutti i dati», continua Bertolino, «fanno pensare che questo gap che si è creato potrebbe addirit-tura crescere. Mentre l'Euri-bor a tre mesi (il tasso di riferimento dei variabili al quale si deve aggiungere lo spread deciso dalla banca) è oggi al 3,18% e secondo i fu-ture raggiungerà l'apice a quota 3,60% a settembre, l'Eurirs a 20 anni (il tasso di riferimento dei mutui a tas-sso fisso) è abbastanza stabi-le (siamo al 2,90% e nell'ultimo mese non ha subito particolari fluttuazioni).
Ma non solo. Perché è iniziato il periodo delle offerte che quest'anno sembrano premiare i fissi rispetto ai variabili.
Ci sono due istituti (oltre a Bper, la banca che storica-mente ha praticato queste opzioni) che offrono il mu-tuo a tasso fisso con condizioni bloccate per alcuni mesi.
Si tratta del Credem e dello stesso Credit Agricole.
Messa in soldoni: «Quando si istruisce una pratica di mutui, di solito viene fissato un Taeg, un costo comples-sivo, come preventivo, che poi può variare a seconda della variazione dei tassi quando arriva il momento della stipula effettiva. Cre-dem per le offerte di aprile ha bloccato il costo del pre-stito fino a luglio (si hanno tre mesi di tempo per chiu-dere il contratto). Agricole, per le offerte di aprile e maggio, invece, ha bloccato le offerte fino a settembre», spiega il manager di MutuiSuperMarket.