Rate più pesanti per chi ha il mutuo variabile

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Il Messaggero

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ROMA - I consumatori fanno subito i conti su quanto peserà il rialzo del tasso di riferimento nelle tasche degli italiani. L'euribor, che è il tasso al quale le banche si prestano denaro tra di loro e al quale sono agganciati i mutui variabili, sta già salendo da qualche mese, scontando anticipatamente questa dinamica rialzista. E chi ha comprato casa ha avuto modo di accorgersene tanto è vero che è cresciuto il numero di coloro che ha voluto mettersi al riparo da rischi. «Nei primi 5 mesi del 2011 circa il 60% delle richieste di nuovi mutui si è indirizzata verso il tasso fisso», rilevano a MutuiSupermarket.it. C’è quindi un’inversione di tendenza radicale rispetto agli anni scorsi, quando tutti volevano mutui a tasso variabile. E con il nuovo aumento la preferenza al fisso è destinata a diventare sempre più spiccata nei prossimi mesi.

Per il momento il Codacons stima che il rialzo del tasso di riferimento all’1,5% produrrà una stangata media per le famiglie italiane con il mutuo a tasso variabile pari a 204 euro l’anno, che fa 17 euro al mese. Sono 2,3 milioni le famiglie che dovranno sostenere rate più salate, ovviamente per quelle con il tasso fisso non cambia niente. Federconsumatori e Adusbef calcolano che «le rate dei mutui indicizzati subiranno una maggiorazione di 11 euro al mese (132 euro l’anno) per un mutuo decennale di 100.000 euro a tasso variabile, che passa dal 2,75 al 3%, col costo della rata mensile che sale da 954 a 965 euro». Se poi il prestito è più lungo allora l’aggravio cresce in proporzione. Se i soliti 100 mila euro vanno restituiti in venti anni la rata passa da 542 euro al mese a 554, con un aumento di 12 euro mensili (144 euro l’anno).

Continuando con gli esempi le due associazioni dei consumatori hanno preso in considerazione prestiti anche più corposi. Per chi ha contratto un mutuo da 200.000 euro a 10 anni a tasso variabile la rata passa da 1.908 euro mensili a 1.930 (+22 euro al mese, +264 euro annui). Se lo stesso mutuo è invece trentennale il rimborso mensile sale da 816 euro a 842 euro (+26 euro al mese, pari a + 312 euro l’anno).

Stime indicative comunque, è bene precisarlo, perchè si basano sull’attuale livello dei tassi. Anche se la Bce non ha scoperto le sue intenzioni sulle mosse future, nuovi futuri rialzi si profilano all’orizzonte. E le rate a tasso indicizzato sono quindi destinate a salire ancora. Il variabile è fatto così. Conviene quando il costo del denaro scende, ma diventa poco attraente quando sale.

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