Preparatevi: la crisi colpisce pure i mutui

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La Gazzetta dello Sport

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La voce di un ritocco sulla rendita catastale è già corsa: e questo vuole dire che il valore su cui saranno calcolate le imposte sugli immobili diventerà più alto. Per ora il rischio riguarda, ad esempio, l’Ici sulle seconde case, quelle per le vacanza o sfitte, ma nessuno è pronto a scommettere che le prime case resteranno immuni dall’imposta comunale sugli immobili ancora a lungo. Sono gli ultimi effetti sul mercato immobiliare, sui proprietari di case e su chi ha acceso o ha intenzione di accendere un mutuo, dell’accrescersi del debito italiano, della crisi finanziaria e di una manovra correttiva che sembra non bastare mai. Già la prima tranche degli interventi decisi dal ministro Tremonti aveva tagliato detrazioni fiscali e agevolazioni. Ma adesso si va anche oltre. E si annunciano sorprese come il rialzo del tasso di interesse sui mutui come conseguenza dell’aumento dello spread, ovvero il margine di guadagno delle banche. Insomma, anche la rata mensile è destinata ad alzarsi. E anche questo è uno dei risultati del declassamento del debito italiano da parte di Standard & Poor’s. «L’effetto immediato sarà un ulteriore aumento del differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi — spiega Stefano Rossini, amministratore delegato di Mutuisupermarket.it —. Di conseguenza, il maggiore rendimento richiesto dagli investitori in Btp farà diminuire il loro valore e le banche che vi hanno investito perderanno in solidità e avranno uno stato patrimoniale più debole. Per gli istituti di credito procurarsi capitale costerà di più e di conseguenza potrebbero essere costrette a compensare aumentando gli spread dei mutui erogati ai loro clienti».

Futuro incerto

Considerando che gli altri indici su cui si calcolano gli interessi (Euribor e Irs) sono in lieve calo, per il momento il ritocco dello spread e il suo effetto sulla rata è stato quasi indolore. Ma il futuro non è sereno. «Il cammino al rialzo è in corso ormai da qualche mese e se continuerà, farà necessariamente sentire il suo peso sul costo del mutuo» sottolinea ancora Rossini. Aumentando la spesa per le famiglia ma anche continuando a congelare il mercato immobiliare. «I mutui proposti, sia variabili che fissi, hanno tassi vantaggiosi, ma le banche non riescono a erogarli — riferisce Francesca Tedeschi Di Dario, direttore di OF Osservatorio Finanziario —. Temono insolvenze e chiedono garanzie molto alte, che spesso i clienti non hanno. Addirittura, molte hanno iniziato a chiedere informazioni e bilanci sul datore di lavoro di chi richiede il mutuo. Se le garanzie sono scarse, allora gli istituti di credito chiedono di coprire il mutuo con una polizza, che a sua volta fa salire lo spread di 1 o 2 punti di percentuale».

Il fisso piace di più

In questo scenario è inevitabile che i mutui a tasso fisso stiano riscoprendo una seconda giovinezza, con domande che sono cresciute dal 27 per cento del primo trimestre 2011 al 32 del mese di settembre grazie a un tasso ancora favorevole di circa il 4,5 per cento. Sul variabile invece, pesano ancora troppe incognite. Meglio prevedere sempre "un tetto" massimo alle proprie rate, anche in considerazione della maggiorazione delle spese per la casa che la manovra porterà con sé. La detrazione degli interessi sul mutuo corrisposti alle banche, infatti, verrà tagliata del 5 per cento nel 2012 e del 20 a partire dal 2013. Verrà reintrodotta l’Irpef sulla prima casa (il 5 per cento della rendita catastale) e pari tagli del 20 per cento si abbatteranno anche sulle detrazioni fiscali finora concesse per i lavori di ristrutturazione e manutenzione.

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