Coronavirus: è vicino il maxi-decreto per la sospensione dei mutui prima casa

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Coronavirus: è vicino il maxi-decreto per la sospensione dei mutui prima casa
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Coronavirus: è vicino il maxi-decreto per la sospensione dei mutui prima casa

Di giorno in giorno si aggiungono i provvedimenti messi in campo dal Governo per contrastare uno stato di emergenza senza precedenti, che richiede sempre più misure per sostenere attivamente le categorie più colpite finanziariamente dal Coronavirus.

E' arrivato dunque l’atteso maxi-decreto anti-coronavirus, la manovra da 25 miliardi che il governo ha varato per affrontare l'emergenza Covid-19, che oltre a mettere a dura prova la tenuta del Sistema sanitario nazionale sta “contagiando” anche la nostra economia. Ottenuto l’ok del Consiglio dei Ministri, per diventare operativo dovrà necessariamente essere discusso e approvato anche da Camera e Senato.

Denominato anche decreto “Salva Italia”, il provvedimento, che riguarda le misure straordinarie e prioritarie per fronteggiare gli effetti dell’epidemia, comprende anche la sospensione dei mutui per gli italiani in seria difficoltà, sia famiglie sia imprese.

Che cosa implica questo ingente piano di stanziamento del Governo? Vediamolo in concreto.

Detto in soldoni, il “decretone” dovrebbe allargare e semplificare l'accesso alla moratoria dei mutui: prevede una norma che sospende il pagamento dei mutui per chi ha problemi economici causati proprio dall'epidemia di Covid-19. Nel dettaglio, l’articolo 29 del provvedimento rende esecutivo il Fondo di solidarietà mutui prima casa, il cosiddetto Fondo Gasparrini, costituito presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, con la Legge n. 244 del 24/12/2007.

I titolari di contratto per l'acquisto della prima casa possono usufruire della sospensione del pagamento delle rate al verificarsi di condizioni di momentanea difficoltà, che possano gravare negativamente sul reddito del nucleo familiare.

La sospensione delle rate fino a 18 mesi implica un prolungamento del piano di ammortamento. In aiuto interviene proprio tale il Fondo con cui si può richiedere lo stop ai pagamenti. Di fatto, il fondo si sobbarca la quota d'interessi del mutuo e, dopo il periodo di sospensione, sarà a carico del mutuatario la quota capitale e la parte degli interessi proveniente dallo spread.

Se si intende farne richiesta e trasmetterla, occorre riempire il modulo che si trova sul sito Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici S.p.A) e poi rivolgersi direttamente alla propria banca. Oltre al modulo compilato, è necessario recapitare al proprio istituto anche la documentazione che garantisce di rispettare i requisiti richiesti.

Vediamo appunto chi ne ha diritto.

Le misure già attive sono destinate a chi ha un Isee inferiore ai 30.000 Euro. Chi ha un contratto di mutuo prima casa e ha subito la riduzione dell'orario o la sospensione dal lavoro in seguito all'allarme Coronavirus, può richiedere l’immobilizzazione delle rate per un massimo di 18 mesi.

Inoltre, il mutuo deve essere necessariamente prima casa e non per un’abitazione di lusso; il contratto deve essere stato acceso da più di un anno; il capitale residuo del mutuo non può superare i 250.000 euro; non si può essere in ritardo con il pagamento delle rate per più di 90 giorni. Questi sono i casi in cui bisogna rientrare se si vuole accedere alla moratoria.

Ma questi criteri verranno cambiati, eliminando i limiti di reddito, come ha precisato il ministro dell’Economia Gualtieri, con l’idea di privilegiare chi non ha un reddito fisso. La sospensione sarà valida per chi abbia subito uno stop o una diminuzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno trenta giorni.

Come abbiamo detto, il “blocco” dei mutui varrà per un periodo massimo di 18 mesi, secondo quanto previsto dal decreto, con l’intenzione di prolungare la durata attraverso “il sostegno di parziali garanzie statali”.

Obiettivo del decreto governativo è quello di accorciare i tempi di entrata in vigore dell’estensione della sospensione, che solitamente coinvolgerebbe dei passaggi che si prevede di rimuovere data l’urgenza del provvedimento.

E se invece si sta per fare una domanda di mutuo? Contrarre o surrogare un mutuo è diventato un vero affare. 

In questo scenario fantascientifico, il coronavirus ha risvolti positivi per chi oggi vuole stipulare un mutuo o ricorrere alla surroga. Con i tassi ai livelli attuali, diventa possibile strappare dei mutui a costi inimmaginabili fino a un anno fa.

Il motivo è semplice: innanzitutto partiamo dalla nuova politica espansiva della BCE che promette di aumentare di 120 miliardi di Euro il QE entro il 2020.

Passiamo poi ad analizzare ai parametri IRS a cui sono legati i mutui a tasso fisso, aggiornati al 16 marzo 2020: l’IRS 10 anni si attesta a -0,13%; IRS 15 anni è pari a 0,00%; quello a 20 anni è sullo 0,1%; quello a 25 anni viaggia a -0,04%; quello a 30 anni è a -0,14.

L’Euribor, a cui è indicizzato il variabile, non è da meno: è in territorio negativo. L’Euribor 1 mese è a -0,48%; l’Euribor 3 mesi è a -0,43% e quello a 6 mesi è a -0,40%.

Fate i vostri conti!

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