Separazione e divorzio: mutuo, affitto e mantenimento diventano deducibili

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Separazione e divorzio: mutuo, affitto e mantenimento diventano deducibili

Risale ad inizio febbraio scorso la delibera, approvata dalla Provincia autonoma di Trento, con la quale diventano deducibili in dichiarazione dei redditi, per le famiglie separate o divorziate, una serie di spese fra cui mutuo, affitto e spese di mantenimento dei figli. E’ sotto gli occhi di tutti che separazione e divorzio inducono ad un aggravamento delle condizioni della coppia, fino a giungere in alcuni caso ad uno stato di povertà. Questo impoverimento è dato da un lato dalla riduzione delle entrate (dove vi erano due stipendi ne rimane solo uno) e dall’aumento delle spese. La provincia autonoma di Trento, proprio per questo motivo ha ritenuto di dover rendere deducibili alcune spese importanti, per scongiurare l’impoverimento del coniuge su cui gravano tutte le spese.

Cosa prevede la delibera di Trento

La provincia di Trento ha deliberato due cose importanti:

  • la deducibilità delle spese di mutuo, affitto e mantenimento dei figli;
  • l’accesso facilitato al credito.

Coldisegno di legge 39/XVI, approvato a febbraio 2020, "Interventi a sostegno dei coniugi separati o divorziati in difficoltà", il Consiglio della Provincia di Trento, ha modificato i criteri di calcolo dell'indicatore della condizione economica familiare (ICEF), così facendo offre notevoli opportunità a favore delle coppie separate o divorziate ai fini dell'accesso al credito, per dar loro modo di richiedere e ottenere prestiti a condizioni agevolate in modo da facilitarne la restituzione. A tal fine la provincia ha stanziato un fondo per coprire gli interessi di piccoli finanziamenti, fino ad un massimo di trenta mila euro, richiesti da genitori separati in difficoltà, e si è impegnata a sottoscrivere delle convenzioni con tutti gli istituti di credito della zona che si rendono disponibili a questa iniziativa. Inoltre ha reso deducibili dal reddito non solo il mutuo della casa coniugale da parte del coniuge non assegnatario, ma anche il canone della locazione che il medesimo deve sostenere e l’assegno di mantenimento dei figli. In altre parole tutte queste spese non saranno più conteggiate nel reddito creando così un beneficio in termine di minor tasse da pagare. Occorre precisare che questo Disegno di legge riguarda le coppie separate o divorziate con figli. Questa delibera è da ritenersi innovativa anche per il fatto che è stata estesa non solo alle coppie regolarmente sposate, ma anche alle coppie di fatto regolarmente registrate e non, per cui qualsiasi coppia con prole che si separa rientra in questo decreto..

Come funziona nel resto del paese

Prima di vedere come funziona del resto del paese, a mio avviso, occorre fare la distinzione tra:

  • oneri deducibili;
  • oneri detraibili.

Gli oneri deducibili, sono spese per le quali è riconosciuta una decurtazione dal reddito complessivo, cioè vengono sottratte. In questo modo si abbassa il reddito imponibile sul quale vengono pagate le tasse. Gli oneri detraibili, invece, sono  spese per le quali è riconosciuto un abbattimento dall’imposta lorda calcolata sul reddito imponibile. Per cui questi oneri non vanno ad incidere sul reddito complessivo e sull’aliquota ad esso applicata, ma vengono scontati dalle tasse da pagare. Nel resto del paese i genitori separati non godono di agevolazioni rispetto alle coppie sposate o ai single.

Mutuo

La rata di mutuo è composta da una quota capitale e da una quota interessi. Gli interessi passivi che si pagano per il mutuo richiesto per acquisto della prima casa sono detraibili per una percentuale che ammonta al 19% con un tetto massimo di spesa annua pari a 4000,00 euro (ovvero si possono scontare al massimo 760€). Questo massimale di quattromila euro riguarda il mutuo, non la singola persona, per cui se il mutuo e la casa sono cointestati marito e moglie ognuno detrae al massimo 380€. Questa detrazione spetta per la sola prima casa, ovvero la casa adibita ad abitazione propria e della famiglia, quella in cui entro dodici mesi dall’acquisto si prende la residenza. Nel caso di coppie separate con figli, questa detrazione permane in capo al genitore non affidatario, cioè colui che ha lasciato la sua abitazione, in quanto rimane abitazione principale dei figli.

Affitto

Anche l’affitto è una spesa detraibile, ma questa non è in percentuale come il mutuo, ma una quota fissa indipendentemente da quanto si paga di canone mensile. La quota varia dal tipo di contratto sottoscritto e dal reddito dell’inquilino. Per i contratti a canone libero, ai conduttori con un reddito inferiore ai 15.493,71€ spetta una detrazione di 300,00€; se il conduttore ha un reddito complessivo superiore ai 15.493,71€ ma inferiore ai 30.987,41€ spetta una detrazione di 150,00€, se il conduttore ha un reddito superiore ai 30987,41€ non ha diritto a nessuna detrazione. Se si sottoscrive un contratto a canone concordato la detrazione è maggiore: ai conduttori con un reddito inferiore ai 15.493,71€ spetta una detrazione di 495,80€; se il conduttore ha un reddito complessivo superiore ai 15.493,71€ ma inferiore ai 30.987,41€ spetta una detrazione di 247,90€, se il conduttore ha un reddito superiore ai 30987,41 non ha diritto a nessuna detrazione. Per i genitori giovani, ovvero di età compresa fra i 20 ed i 30 anni con un reddito non superiore ai 15.493,71€  spetta una detrazione di 991,60€ per un massimo di tre anni poi vengono applicate le detrazioni sopra elencate.

Assegno di mantenimento

L’assegno di mantenimento per i figli non è né deducibile né detraibile, sono detraibili solo le tasse scolastiche e le spese mediche al 50% con l’ex partner. L’assegno di mantenimento dell’ex coniuge invece è deducibile per intero. 

Da tutto ciò si capisce meglio perché la delibera della provincia di Trento sia tanto importante quanto innovativa e ci si augura che venga approvata a livello nazionale.Facendo diventare certe spese deducibili anziché detraibili comporta un abbattimento del reddito complessivo tale da agevolare il genitore non affidatario su cui gravano la maggior parte delle spese.

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