Se il 2021 ha segnato la fine di un periodo d'oro per i mutui a tasso fisso grazie a un indice di riferimento IRS giunto a toccare quota zero con qualche sconfinamento in zona negativa, il 2022 si è caratterizzato per l'impennata che, in soli sei mesi, ha riportato l'indice a sfondare quota 2,5% e 2,2%, rispettivamente, per mutui di 20 e 30 anni.
Contrariamente a quanto ci si poteva attendere, però, nelle ultime settimane l'indice ha registrato una nuova inversione di tendenza: dopo aver toccato 2,3% nel corso di giugno, infatti, l'IRS 30 si è riportato su valori intorno all'1,90%, mentre quello 20 è passato dal picco di 2,58% al 2,15%.
Almeno per il momento, questa contrazione non cambia lo scenario generale del mercato e il mutuo a tasso variabile con CAP resta la soluzione in assoluto più conveniente per tutti gli aspiranti mutuatari. Sebbene a sua volta in rapida crescita, infatti, l'Euribor esprime ancora tassi intorno allo zero, abbattendo il costo della rata variabile in misura ancora apprezzabile, e con ogni probabilità questa convenienza durerà ancora un bel po'.
Il trend decrescente dell'IRS, però, resta un fenomeno meritevole di attenzione, perché una sua ulteriore contrazione determinerebbe il ritorno del tasso fisso sul gradino più alto del podio come mutuo più conveniente in assoluto.
MutuiSupermarket ha predisposto una pagina dedicata alla scelta fra tasso fisso e variabile per permetterti di restare costantemente aggiornato e prendere la giusta decisione nel momento in cui decidi di acquistare casa e stipulare un mutuo.