A fine giugno 2022 in questa pagina spiegavamo come il variabile con CAP fosse certamente la soluzione più conveniente per tutti gli aspiranti mutuatari, under 36 e non.
A distanza di sei mesi, però, lo scenario è totalmente cambiato, e con esso le risposte per chi, accingendosi all'acquisto della prima casa, si chieda quale sia la scelta più conveniente tra tasso fisso e variabile.
I tassi mutuo in pillole
Tasso Fisso o Variabile?Tasso Fisso
Il tasso di interesse del mutuo viene fissato subito e non varia per tutta la durata del finanziamento.
Il vantaggio è quello di avere certezza sull’importo della rata, che resta sempre lo stesso, mentre
lo svantaggio sta nel fatto che il tasso di interesse è superiore a quello del variabile.
Tasso Variabile
Come dice il nome, si tratta di un tasso che si modifica nel tempo in base all’andamento dell’indice
Euribor e che, pertanto, non offre garanzie sull’importo della rata. Se anche è molto più basso del
tasso fisso all’atto della
stipula, la sua evoluzione può far lievitare anche di molto l’importo della rata.
Tasso variabile con CAP
Il mutuo a tasso variabile con CAP è una forma ibrida. Il CAP prevede la soglia oltre la quale il
tasso variabile si trasforma in fisso. Questo tipo di mutuo offre il vantaggio di sfruttare i tassi
convenienti del variabile mettendo un limite - il CAP, appunto - all’aumento dei tassi di interesse.
Nel frattempo, l'indice IRS dei mutui a tasso fisso ha ripreso la sua corsa fino ad ottobre, per poi ripiegare a novembre e dicembre,
in questi primi giorni di gennaio l’andamento è alquanto incerto ma sostanzialmente stabile sui livelli del mese scorso.
Nel mentre l'Euribor ha proseguito in modo lineare la corsa al rialzo iniziata in primavera. Nei prossimi mesi si attendono ulteriori rialzi di tutti gli indici,
in quanto il tasso BCE - che determina il costo del denaro - è già aumentato dello 0,50% a dicembre, e in quell’occasione è stata ufficializzata l’intenzione di procedere a ulteriori aumenti nel prossimo futuro.
Le attese dei mercati sono di un aumento dello 0,50% già a inizio febbraio e un ulteriore 0,50% entro giugno 2023.
In questo scenario, la fatidica domanda "meglio un mutuo a tasso fisso o variabile?" trova una risposta differenziata in base alla tipologia di richiedente.
# 1 - Mutuo acquisto prima casa? Tasso fisso
Per chi si accinge all'acquisto della prima casa, in questo momento il tasso fisso è probabilmente la scelta più conveniente.
Per i giovani under 36 con ISEE non superiore a 40.000 euro è possibile accedere a mutui che finanziano fino al 100% del prezzo di acquisto a condizioni vantaggiose grazie alla garanzia CONSAP.
Per tutti i richiedenti over 36 o per i giovani con ISEE superiore ai 40.000, i costi aumentano in misura significativa quando si richiede un finanziamento di importo superiore all’80% del valore dell’immobile
(la cifra più bassa tra prezzo di vendita e il valore indicato dalla perizia). La differenza di TAEG tra un LTV dell’80% e uno del 90% si aggira sui 90 punti base.
La prospettiva certa di un progressivo aumento dei tassi, inoltre, suggerisce di procedere quanto più rapidamente alla stipula del mutuo,
perché il costo dei finanziamenti è in continuo aggiornamento e lo scenario sembra escludere ogni possibilità di una contrazione dei costi nel breve e medio termine.