Tasso fisso e variabile: ci prepariamo ad uno shift della domanda in favore del variabile?

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Tasso fisso e variabile: ci prepariamo ad uno shift della domanda in favore del variabile?
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Tasso fisso e variabile: ci prepariamo ad uno shift della domanda in favore del variabile?

Con i tassi fissi che sono in lento rialzo, potrebbe tornare a crescere anche la domanda di mutui o surroghe a tasso variabile. Vediamo i trend del 2021.

Tasso fisso e variabile: i trend del 2021

L'aumento degli indici IRS (Interest Rate Swap), nel primo e secondo trimestre 2021, sta portando ad un incremento dei tassi finiti di offerta sui mutui a tasso fisso.
L'IRS è infatti il valore di riferimento del tasso di interesse applicato ad un mutuo a tasso fisso, e il suo trend di crescita ha portato il sistema bancario a rivedere i tassi, sebbene meno che proporzionalmente.
Ma attenzione, l'aumento dei tassi sui mutui a tasso fisso non è proporzionale dunque il costo dei mutui cresce più lentamente dell'IRS e il trend non è particolarmente preoccupante.
Detto questo vediamo l'andamento di IRS ed Euribor, quest'ultimo è l'indice di riferimento per i mutui a tasso variabile, per osservare i trend nel corso del 2021.

IRS 30 anni:

  • a inizio 2021 quotava 0,07%;
  • ad aprile è salito a 0,56%;
  • a luglio è sceso a 0,31%;
  • da settembre e ottobre è salito fino a 0,5%;
  • da novembre oscilla intorno a 0,30%.

Euribor 3 mesi:

  • a inizio 2021 a ottobre oscilla intorno -0,54%;
  • da novembre è sceso -0,57%.

I tassi variabili dunque sono più convenienti di quelli fissi, tuttavia è ancora presto per parlare di uno shift della domanda che ancora nel terzo trimestre 2021 è rappresentata, sul canale online, dai tassi fissi per il 94% dei casi.
Appare evidente che ad oggi il vantaggio del tasso fisso, con rata costante nel tempo, è ancora molto sentito dal momento che parliamo di indici di riferimento che restano tuttora ampiamente sotto l'1%.

Leggi anche il nostro approfondimento Bussola CRIF terzo trimestre 2021: domanda mutui e surroghe

Conviene di più il tasso fisso o il tasso variabile?

Visti i trend del 2021 che indubbiamente mostrano un movimento verso l'alto, seppure molto contenuto, dei tassi, scegliere tra tasso fisso e tasso variabile richiede una serie di considerazioni molto personali da parte di chi decide di accendere un mutuo per l’acquisto di una casa o chiedere una surroga per avere un mutuo a nuove condizioni.
Fino a tutto il 2020, e come abbiamo visto nei primi tre trimestri 2021, il tasso fisso è stato la scelta della quasi totalità dei richiedenti, questo perché assicura di avere una rata fissa per tutta la durata del mutuo garantendo la tranquillità di non dover temere oscillazioni che vadano a complicare la pianificazione finanziaria familiare.
Il tasso variabile diventerebbe più conveniente in caso di sensibile rialzo dei tassi fissi e dunque se si andasse a registrare una differenza con i tassi variabili tale da indurre i mutuatari a trovare conveniente la scelta per il variabile.

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