
Ristrutturare casa e Superbonus 2025
Novità e vantaggi
- Superbonus 2025: tutto quello che c’è da sapere
- Bonus Ristrutturazione 50%: come funziona
- Altre agevolazioni: Ecobonus, Sismabonus, Bonus Mobili e Verde
- Mutui per ristrutturazione: quando e perché considerarli
Superbonus 2025: tutto quello che c’è da sapere
Il Superbonus è una detrazione fiscale destinata agli interventi di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico. Dopo le proroghe e le modifiche degli anni precedenti, dal 1° gennaio 2025 l’agevolazione ha subito un ulteriore ridimensionamento.
Novità principali per il 2025:
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Aliquota: il Superbonus scende al 65%, come previsto dalla Legge di Bilancio 2022;
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Eccezioni: i cantieri con CILAS presentata entro il 31 dicembre 2023 e avanzamento lavori conforme possono ancora beneficiare dell’aliquota al 110%, ma solo in specifici casi (es. condomini, unifamiliari con ISEE sotto soglia, aree colpite da eventi sismici);
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Cessione del credito e sconto in fattura sono limitati a interventi condominiali o realizzati da IACP o ONLUS: per i privati, l’unica opzione è la detrazione diretta in dichiarazione.
Interventi ammessi:
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Isolamento termico dell’involucro;
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Sostituzione impianti di climatizzazione invernale;
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Installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo;
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Infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici;
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Interventi antisismici (sismabonus “potenziato”).
Bonus Ristrutturazione 50%: come funziona
Il cosiddetto “Bonus Casa” è rimasto attivo fino al 31 dicembre 2024 con una detrazione IRPEF del 50%, mentre dal 2025 siamo tornati alle condizioni ordinarie.
Caratteristiche aggiornate:
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Fino al 31/12/2024: detrazione del 50% su un tetto massimo di 96.000 euro per unità immobiliare;
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Dal 1° gennaio 2025: detrazione ordinaria del 36%, con limite a 48.000 euro.
Interventi ammessi:
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Manutenzione straordinaria;
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Restauro e risanamento conservativo;
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Ristrutturazione edilizia;
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Lavori su parti comuni di edifici residenziali.

Altre agevolazioni: Ecobonus, Sismabonus, Bonus Mobili e Verde
Ecobonus (36%-50%)
Attenzione: La legge di Bilancio 2025 ha stabilito che l’agevolazione spetta anche per le spese sostenute negli anni 2025, 2026, 2027, escluse quelle per sostituire impianti di climatizzazione alimentati da caldaie uniche a combustibili fossili.
Cos’è: l’Ecobonus è una detrazione d’imposta concessa per interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici esistenti. Si applica sia all’IRPEF che all’IRES, ma per i titolari di reddito d’impresa solo su fabbricati strumentali.
A chi interessa: possono usufruirne i proprietari, usufruttuari, comodatari, inquilini, condomini, familiari conviventi e conviventi more uxorio.
Aliquote aggiornate:
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Spese sostenute nel 2025: detrazione 36%, elevata al 50% in caso di abitazione principale;
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Spese sostenute nel 2026 e 2027: detrazione 30%, elevata al 36% in caso di abitazione principale.
Ripartizione: Detrazione suddivisa in 10 rate annuali di pari importo.
Interventi ammessi:
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Acquisto e posa di infissi e finestre ad alta efficienza;
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Schermature solari;
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Caldaie a biomassa;
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Caldaie a condensazione in classe A con sistemi di termoregolazione evoluti;
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Interventi su parti comuni condominiali con miglioramenti certificati, detrazione al 70%-75%;
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Se abbinati a lavori antisismici: detrazione all’80%-85%, fino a un tetto di spesa di 136.000 euro per unità.
Sconto in fattura e cessione del credito:
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Non più ammessi dal 17 febbraio 2023, salvo eccezioni previste dal DL 11/2023. Restano valide solo in casi residuali, come per enti pubblici o lavori già avviati con titoli abilitativi precedenti.
Sismabonus (50-85%)
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Finalità: miglioramento della sicurezza sismica in edifici ubicati in zona 1, 2 e 3.
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Aliquote: da 50% a 85% a seconda del miglioramento di classe sismica.
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Scadenza: è scaduto il 31 dicembre 2024. Nessuna proroga al momento prevista.
Bonus Mobili 2024-2025
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Detrazione: 50% per l’acquisto di mobili nuovi e grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.
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Tetto di spesa: 5.000 euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025.
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Condizione: l’intervento di ristrutturazione deve essere iniziato a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni. È necessario che la data di inizio lavori sia anteriore a quella delle spese sostenute per i mobili/elettrodomestici.
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Beneficiari: chi effettua ristrutturazioni edilizie su singole unità immobiliari o su parti comuni condominiali (in questo caso solo per arredi delle parti comuni).
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Ripartizione della detrazione: in 10 quote annuali di pari importo.
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Mobili agevolabili: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione.
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Grandi elettrodomestici agevolabili: classe energetica non inferiore a:
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A per i forni;
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E per lavatrici, lavastoviglie, lavasciugatrici;
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F per frigoriferi e congelatori.
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Sono inclusi anche: costi di trasporto e montaggio, se pagati con bonifico, carta di credito o debito.
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Non sono agevolabili: tende, porte, pavimenti, altri complementi di arredo.
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Obbligo di pagamento tracciabile: bonifico, carta di credito/debito (no contanti, assegni ecc.). Se con finanziamento, deve essere documentato il pagamento del bene da parte della finanziaria.
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Documentazione da conservare: ricevute di pagamento, fatture o scontrini parlanti con indicazione di natura, qualità e quantità dei beni.
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Obbligo di comunicazione ENEA: per alcuni elettrodomestici (frigoriferi, forni, piani cottura, lavastoviglie, lavatrici ecc.). La mancata comunicazione non comporta la perdita del beneficio (Risoluzione n. 46/E del 2019).
Bonus Verde
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Aliquota: 36% per la sistemazione di giardini, terrazzi, impianti di irrigazione, coperture a verde.
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Tetto di spesa: 5.000 euro per unità immobiliare.
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Scadenza: è scaduto il 31 dicembre 2024. Nessuna proroga al momento prevista.
Mutui per ristrutturazione: quando e perché considerarli
Ricorrere a un mutuo per ristrutturazione è spesso essenziale per finanziare progetti di ammodernamento, specialmente se le agevolazioni fiscali non coprono interamente le spese.
Caratteristiche di un mutuo per ristrutturazione
Un mutuo per ristrutturazione è simile a un mutuo di liquidità, ma destinato esclusivamente a lavori edilizi.
- Importo finanziabile: le banche erogano solitamente a partire da 30.000 euro, con un massimo fino all’80% del valore dell’immobile dopo i lavori. Importi più elevati (sopra i 50.000-70.000 euro) potrebbero richiedere l’erogazione in più tranche, basata sugli stati di avanzamento lavori (SAL).
- Durata: va dai 5 ai 30 anni, con piani di ammortamento più comuni tra i 10 e i 20 anni.
Documentazione richiesta
A seconda del tipo di intervento, la documentazione varia:
- Manutenzione ordinaria: richiede solo il preventivo di spesa dell’impresa.
- Manutenzione straordinaria: include preventivo, progetto edilizio e domanda di autorizzazione edilizia o DIA.
- Grandi opere: necessita di preventivo, concessione edilizia e ricevuta del contributo comunale.
Agevolazioni fiscali
Optare per un mutuo di ristrutturazione per la prima casa permette di detrarre al 19% gli interessi passivi, con un massimo di 2.582,28 euro l’anno.
Perché considerare un mutuo per ristrutturazione?
La riduzione delle aliquote fiscali può rendere il mutuo una scelta vantaggiosa per coprire le spese elevate, soprattutto se queste superano i 50.000 euro. Inoltre, se il mutuo non supera il 50% del valore dell’immobile, la banca può erogare il capitale in un’unica soluzione, rendendo il processo più semplice e veloce. Puoi scoprire le migliori offerte per mutui ristrutturazione sulla nostra pagina dedicata.
Trova il tuo Mutuo
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I mutui di acquisto e ristrutturazione sono un’ottima soluzione per chi desidera acquistare un immobile da ristrutturare. Per tale scopo, alcuni istituti di credito offrono questa tipologia di finanziamento, che prevede due mutui distinti: uno di acquisto (che finanzia fino all’80% del prezzo d’acquisto) e uno di ristrutturazione (erogato a Stato Avanzamento Lavori – SAL – che copre i costi delle opere di ristrutturazione).
La somma dei due mutui non deve superare l’80% del valore di perizia dell’immobile a fine lavori.
Stai pensando a rinnovare la tua casa? Leggi la nostra guida per scoprire tutte le agevolazioni fiscali che puoi ottenere per la ristrutturazione di un immobile.
Il requisito principale per accedere alle condizioni agevolate di un mutuo green è la certificazione energetica dell’immobile, nota come Attestato di Prestazione Energetica (APE). Questo documento è fondamentale per dimostrare che l’immobile rientra in una classe energetica elevata, generalmente A o B. Alcuni istituti di credito vanno anche oltre: BPER concede mutui green anche in caso di immobili di classe C e Intesa Sanpaolo in alcuni casi valuta anche gli immobili di classe D e E.
In caso di acquisto o costruzione:
La certificazione energetica deve essere allegata alla richiesta di mutuo. Questa attesta che l’immobile è già efficiente dal punto di vista energetico e quindi idoneo per ottenere il mutuo green.
In caso di ristrutturazione o acquisto con ristrutturazione:
Se l’immobile è soggetto a lavori di miglioramento energetico, inizialmente è sufficiente presentare una relazione tecnica del professionista incaricato, che descriva le opere previste e il miglioramento energetico atteso. Al termine dei lavori, sarà necessario fornire alla banca la certificazione APE aggiornata, che confermi il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica.
Top 5 Mutui Acquisto
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Intesa Sanpaolo - Tasso Fisso
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Credem - Tasso Fisso