Mutui a tassi bassi: sarebbe un affare comprare casa

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Mutui a tassi bassi: sarebbe un affare comprare casa

Acquistare casa è un impegno finanziario notevole, ma con i tassi attualmente sul mercato può diventare meno oneroso. Oramai da circa un anno si dice che per chi vuole comprare casa questo è il periodo migliore, proprio perché i tassi d’interesse dei mutui non sono mai stati così bassi e le banche mai così generose. A girare per le città, si vedono ovunque cartelli di appartamenti in vendita. Segno che forse in pochi possono permettersi di comprare. Ciò che penalizza il mercato immobiliare è il senso di sfiducia che tende a contagiare i risparmiatori. Spaventati, in particolare, dalla forte pressione fiscale sugli immobili. Ci sono case, specie nelle grandi città, che si vendono e sono quelle genericamente chiamate «di lusso». Hanno prezzi alti, ma difficilmente restano invendute. Quelle che spesso restano invendute sono le case, diciamo così, di fascia media. Gli appartamenti che un tempo si acquistavano per investire i risparmi o, approfittando di un mutuo accessibile, per costruire un capitale da far fruttare in futuro. Scelte, queste, che pochi oggi si sentono di fare.

Secondo l'Osservatorio Immobiliare 2016 di Nomisma nel primo semestre 2016 c'è stato un balzo in avanti delle compravendite, e non solo nel residenziale. Il trend è tuttavia offuscato dai timori per la Brexit, che potrebbe innescare una nuova fase di incertezza. Gli incoraggianti segnali di ripresa per il mattone tricolore nel primo semestre 2016, sul fronte delle compravendite, potrebbero essere cancellati nei prossimi semestri da uno scenario continentale caratterizzato dal graduale indebolimento delle prospettive di crescita, smorzando un ottimismo che sembrava riaffacciarsi dopo oltre 8 anni di recessione. Inoltre sul versante mutui, grazie all’allentamento dei criteri di merito delle banche, dei bassi tassi di interesse e di una domanda in espansione, il recupero continuerà nei prossimi 2-3 anni, ma nel secondo semestre 2016 si potrebbe assistere a una revisione al ribasso delle erogazioni, per poi riprendere la crescita nel 2017-2018. L'aumento delle compravendite di abitazioni fatica a riflettersi sulle quotazioni, smentendo la norma che vede in circa due anni il ritardo con cui i valori di mercato rispondono all’aumento degli scambi.

Infine, i numeri dei mutui. Nel 2015 l'erogato è arrivato a 41,2 miliardi contro i 24,1 del 2014. Il tasso di crescita ha raggiunto il 70,6% nel 2015, per ridursi al 55% nel primo trimestre del 2016. Va ricordato tuttavia il forte peso di surroga e sostituzione nella crescita dell'erogato che Nomisma ha calcolato nell'ordine del 7,5% nel 2014, del 28,4% nel 2015 e del 28% nel 2016. Ora però anche questa componente sta venendo meno. Da qui l'attesa di una crescita dell'erogato d'ora in avanti più contenuta, anche se il settore seguiterà a essere sostenuto dalla domanda. Alla luce dei risultati dell’ultima rilevazione di Nomisma, sono 852 mila le famiglie che cercano casa, di cui 395 mila cercano anche un mutuo, per un finanziamento complessivo di quasi 47 miliardi di euro. Altre 53 mila famiglie puntano invece a un mutuo per ristrutturare casa nei prossimi 12 mesi e 1,8 milioni in seguito.

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