Il rapporto rata-reddito, calcolato dalle banche nella fase di valutazione della domanda di mutuo, consente di ottenere un'indicazione circa la sostenibilità economica del finanziamento richiesto. Mettendo a rapporto l'importo da corrispondere (rata) al reddito percepito (al netto degli impegni di spesa, ad es. altri finanziamenti in corso), l'istituto bancario (o altro ente finanziatore) ottiene una valutazione sintetica della capacità del cliente di far fronte all'impegno, provvedendo ad un regolare rimborso.
Tale rapporto assume ulteriore importanza per le richieste di mutuo a tasso variabile: quest'ultimo risente particolarmente delle oscillazioni dei mercati e un aumento futuro dei tassi di interesse potrebbe complicare la regolare restituzione del prestito, sopratutto se il rapporto rata-reddito risulta "elevato". Pertanto, le banche generalmente valutano positivamente un rapporto compreso tra il 30% e il 40%; tuttavia, ogni richiesta viene valutata singolarmente considerando contemporaneamente anche il Loan To Value (LTV) e la tipologia di tasso prescelta dal futuro mutuatario.