In termini monetari, il patrimonio è definito come la ricchezza a disposizione di un soggetto in un determinato momento; rappresenta, perciò, una variabile legata ad un preciso istante temporale (variabile di stock), concettualmente contrapposta al reddito: quest'ultimo, infatti, è legato all'aspetto dinamico della ricchezza, dato che ne misura la variazione in un determinato arco temporale (variabile di flusso).
In termini giuridici, invece, il patrimonio viene definito come l'insieme dei rapporti aventi contenuto economico, che fanno capo ad un soggetto giuridico (titolare). Tra i rapporti giuridici che compongono il patrimonio rientrano tanto i rapporti attivi, che comportano un diritto soggettivo (assoluto o relativo) del titolare, quanto i rapporti passivi, che comportano un obbligo (in particolare, un debito) cui il titolare deve adempiere. Diversamente dall'accezione comune, quindi, è possibile riferirsi al patrimonio anche in presenza di soli rapporti giuridici passivi (debiti).
Rientrano nella definizione giuridica del patrimonio i soli diritti ed obblighi patrimoniali ossia corrispondenti ad interessi di natura economica: in altre parole riguardano beni che hanno o possono avere un valore di scambio, pertanto suscettibili di essere valutati in denaro. Tuttavia, sono esclusi i diritti e gli obblighi non patrimoniali, ovvero i diritti della personalità, di famiglia, i diritti soggettivi pubblici, nonché, a maggior ragione, le potestà.