La classe catastale è un parametro utilizzato per distinguere le unità immobiliari di una medesima categoria in funzione dell’insieme di caratteristiche che ne determinano il valore reddituale. Tra queste rientrano non solo quelle costruttive dell’edificio, ma anche la sua ubicazione e la qualità dell’ambiente circostante.
La classe catastale identifica il grado di produttività - in buona sostanza il pregio - delle unità immobiliari, in particolare quelle appartenenti alle categorie dei gruppi A, B, C e D, e può essere indicata con un valore numerico (che risulta tanto più alto quanto più aumenta la redditività dell’immobile) o con una lettera “U” qualora la categoria di appartenenza dell’immobile non risulti suddivisa in classi. Quest’ultima ipotesi si verifica, ad esempio, quando la redditività degli immobili è omogenea all’interno del Comune o della zona censuaria.
Dicevamo che la classe di un immobile dipende da vari elementi:
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qualità urbana della zona in cui è ubicato l’immobile (infrastrutture, servizi etc…)
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qualità ambientale e livello di integrità dei tratti paesaggistici e naturalistici dell’area in cui si trova l’immobile
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caratteristiche costruttive dell’unità immobiliare e del fabbricato in cui si trova (esposizione, rifiniture etc…)
Viene attribuita dall'Agenzia delle Entrate (precedentemente dall'Agenzia del Territorio) a seguito dell'istanza di accatastamento (denuncia di nuova costruzione) presentata dal proprietario dell'immobile; quest'ultimo, in particolare, dovrà incaricare un tecnico professionista abilitato e iscritto al relativo Albo di appartenenza (geometra, architetto, ingegnere, perito edile) che, a sua volta, inoltrerà una richiesta elettronica (DOCFA - Documento Catasto FAbbricati). Infine, dopo le verifiche, sarà caricata tramite la piattaforma web SISTer.