La categoria catastale è uno dei parametri di riferimento per la classificazione degli immobili; attribuita ad ogni fabbricato in base alla destinazione urbanistica concessa, fu introdotta per la prima volta nel 1939 con l'istituzione del catasto al fine di determinare la rendita catastale.
A seconda della destinazione - ordinaria, speciale, particolare o entità urbana - un'immobile può essere inserito in una delle categorie seguenti:
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Gruppo A (unità immobiliari per uso abitativo o assimilabile): abitazioni, castelli, uffici e studi privati, ecc.;
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Gruppo B (unità immobiliari per uso di alloggi collettivi): collegi e convitti, ospizi, caserme, case di cura e ospedali, prigioni e riformatori, uffici pubblici, scuole, biblioteche, ecc.;
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Gruppo C (unità immobiliari a destinazione ordinaria commerciale e varie): negozi, magazzini e locali di deposito, laboratori per arti e mestieri, fabbricati e locali per esercizi sportivi, stabilimenti balneari e di acque curative, autorimesse, ecc.;
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Gruppo D (immobili a destinazione speciale): alberghi e pensioni, teatri, cinema, case di cura ed ospedali a fine di lucro, istituti di credito, fabbricati per esercizi sportivi a fine di lucro, fabbricati per speciali attività industriali e commerciali, ecc.;
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Gruppo E (immobili a destinazione particolare): stazioni per servizi di trasporto, ponti comunali e provinciali soggetti a pedaggio, recinti chiusi per speciali esigenze pubbliche, semafori, ecc.;
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Gruppo F (entità urbane): aree urbane, unità in corso di costruzione o di definizione, lastrici solari, ecc.
La categoria catastale, in generale, è un dato rilevabile attraverso le cosiddette visure catastali.