Il mutuo liquidità consente al richiedente di disporre di una notevole somma di denaro (in genere minimo € 50.000) senza doverne giustificare l'impiego. In altri termini, la banca eroga un importo senza sapere per quale finalità verrà utilizzato: da quest'ultima considerazione, difatto, scaturiscono le difficoltà di accesso a questa particolare forma di credito, "collocabile" a metà strada tra un mutuo ipotecario e un prestito personale, richiesto di solito da chi si trova ad avere esigenze improvvise di liquidità in alternativa a un fido bancario (assai più oneroso).
Il mutuo di liquidità può essere richiesto da un soggetto che risulti in possesso di una prima casa libera da ipoteca (garanzia reale) e che goda di una solida affidabilità patrimoniale (garanzia personale del debitore): rispetto ai mutui "finalizzati" (acquisto, ristrutturazione, costruzione, surroga e sostituzione), infatti, le analisi reddituale e tecnico-legale effettuate in fase di istruttoria sono assai più rigorose, al fine di minimizzare l'alto rischio di insolvenza legato all'operazione. L'importo richiedibile, inoltre, varia in base alla posizione lavorativa del richiedente: un dipendente, ad esempio, può richiedere fino al 70% del valore dell'immobile mentre per un libero professionista è generalmente fissato un tetto massimo pari al 50%.
Le condizioni applicate dalle Banche per la concessione di un mutuo liquidità risultano in genere più onerose rispetto a un mutuo acquisto; tuttavia, se paragonate a quelle previste per un prestito personale, risultano comunque convenienti per coloro che hanno la necessità di soddisfare generiche esigenze di spesa (es. spese sanitarie, spese per l'istruzione, ecc.).